CASAL DI PRINCIPE, UN POVERO CANE PRIGIONIERO DA MESI IN UN IMMOBILE SEQUESTRATO

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…DOVE OSA L’INDIFFERENZA…

      –     di Francesca Nardi     –       

Il percorso più accidentato da intraprendere è quello che attraversa la dimensione dei preconcetti, che ti obbliga ad incontrare personaggi prevenuti, che si imbatte su vicende che tutti conoscono, ma alle quali tutti sono indifferenti…affrontare e segnalare una di questa vicende, significa mettersi a priori, nelle condizioni di essere oggetto di critica ed altro…Infatti non c’è nulla che faccia male come un nervo scoperto, sul quale qualcuno, improvvisamente mette un dito, o no? Si tratta quindi, di  decidere quanto, in certi casi,  può essere civile ed intelligente ed umano far finat di niente ed accodarsi al silenzio di comodo…ma la decisione è una sola… non si pensa, non si decide ma si parla…E lasciamo che lo sguardo spazi su quella dimensione in cui “tutti” sono sempre “virtualmente” in piazza per la legalità, “tutti” in piazza, sindaco in testa, a difesa dei diritti oltraggiati, “tutti” in piazza, petto in fuori circondati da un alone di santità, al seguito di chi è sempre pronto a puntare il dito soprattutto contro chi osa professare una fede politica diversa dalla sua e quindi diventa automaticamente un delinquente, “tutti” presenti e “tutti” buoni bravi e onesti e soprattutto sensibili…soprattutto sensibili…Peccato che queste doti riconosciute a prescindere, vadano malamente a scontrarsi contro un atteggiamento che, se risulterà essere quello da noi conosciuto e che vi segnaliamo, non ha nulla di civile, nulla di umano e viaggia a distanze siderali da ciò che si definisce “quel minimo di sensibilità”, che dovrebbe %name CASAL DI PRINCIPE, UN POVERO CANE PRIGIONIERO DA MESI IN UN IMMOBILE SEQUESTRATOdistinguere l’uomo da uno dei mattoni del muro di cinta… Su Fb ieri sera Raffaele Settimo ha pubblicato un post che riportiamo di seguito e che spalma palate di vergogna su chi in prima persona ha la responsabilità di ciò che avviene in città. Un povero cane da circa un anno, è chiuso dentro uno stabile sequestrato in Via Benevento a Casal di Principe e da un anno guaisce e piange e si lamenta e abbaia… da un anno qualcuno riesce ad alimentarlo, non si sa come…da un anno tutti sanno tutto, compreso la polizia municipale ma da un anno nessuno fa nulla…Se il cane non esiste chiediamo scusa, evidentemente all’interno della casa c’è un disco rotto, che ripete sempre lo stesso guaito di un cane sofferente, fin dal momento del sequestro…ma se il fatto esiste e il guaito che abbiamo sentito ieri sera, non era una  registrazione, signori del Comune da quale punto raccoglierete il filo per cominciare a chiedere scusa? Il cane va immediatamente assistito e portato in un luogo idoneo… sperando in quella scintilla che consente a chi si è perso di vista di tornare ad essere umano.

Post di Facebook del 9 febbraio 2020

Raffaele Settimo

CASAL DI PRINCIPE,
UN IMMOBILE CONFISCATO IN VIA BENEVENTO SI STA SBRICIOLANDO IN MILLE PEZZI ESPONENDO AD UN COSTANTE RISCHIO I RESIDENTI DEL POSTO.
MA LA COSA ALLUCINANTEMENTE GRAVE È CHE NELL’ABITAZIONE OGGETTO DI PROVVEDIMENTO GIUDIZIARIO DA UN ANNO VI È RIMASTO CHIUSO UN CANE DI GROSSA TAGLIA ABBAIA NOTTE E GIORNO FORSE PER LO STATO DI SOFFERENZA E SEGREGAZIONE A CUI È SOTTOPOSTO.
A tenere in vita il cane per tutto questo tempo sono alcuni volontari animalisti che quotidianamente sembrano aver trovato il modo per introdurre all’interno dell’abitazione acqua e crocchette. Tempo fa, a segnalare la segregazione nella casa di questo animale furono proprio alcuni residenti del luogo.
Ma ormai la pena alla quale è sottoposto il quattro zampe incarcerato sembra diventare un fine pena mai. Per la bestia ormai sono mesi che oltre al contatto solo vocale con i volontari al momento del cibo non vede umani e forse pure per questo che l’animale nelle ultime settimane sembra abbaiare instancabilmente notte e giorno.
Al comune le istituzioni lo sanno. Sanno del pericolo crollo di alcune parti strutturali dell’abitazione, ma sono stati pure per più di una volta informati della presenza in stato di segregazione e abbandono di un povero animale li costretto a stare perché la casa è stata abbandonata per problemi giudiziari da parte dei proprietari. Una situazione che sembra storia di altri tempi attorniata da incredulità, volontarietà e strafottenza umana tanto che a segnalarci, denunciare tale insostenibile situazione di mancanza di sicurezza e di segregazione di animale sono alcuni cittadini lì residenti che impotenti rispetto a tale stato di cose, adesso chiedono che a tale situazione venga nel più breve tempo possibile da parte di chi di competenza scritta la parola fine.