(f.n.) – Il grande gioco degli equivoci è appena iniziato…e registriamo il disperato arrembaggio all’ultima scialuppa di salvataggio, prima dell’inevitabile naufragio di tutte le ipocrisie, che nell’ultimo decennio, hanno infestato e seminato la discordia nel panorama del comparto ospedaliero. L’ultimo, il più feroce, attacco alla lucidità del giudizio collettivo è in atto e, per difendere le posizioni conquistate, sovente attraverso miserabili bluff, i bravi guerrieri della notte, che si sbattono il petto in difesa dei diritti dei lavoratori, faranno giustizia sommaria di ogni scrupolo residuo…Pericolosissimi! Da quando il commissario Mariano si è procurato un’ustione di 3° grado alle dita, toccando con mano, i costi allucinanti dello straordinario, il deretano di qualche predicatore, si è trovato repentinamente scoperto…e al momento, si stanno cucendo e rammendando le pezze, per velare pudicamente la cruda esposizione delle nudità, che potrebbero impressionare la vasta platea degli irriducibili illusi. Per anni ed anni, all’ombra delle compiacenti conventicole di un potere che non desiderava grane, i sindacati in auge, hanno gestito i dipendenti iscritti, favorendone alcuni, illudendone altri e danneggiandone altri ancora…per anni ed anni, ben paludate e protette, nel caldo piumino fornito dai politici di turno, si sono consumate “manfrine” di raro pregio a favore di alcuni e alla faccia di altri; per anni ed anni, nonostante l’assenza di titoli e di esperienza, sono entrate in ospedale schiere di aspiranti lavoratori, con sentenza assolutoria in tasca, a prescindere, sottoscritta dal potere o dal denaro sborsato nelle sagrestie subappaltate della politica; per anni ed anni, la presenza. più o meno evidente di una realtà parallela vigile, presente ed imperante, che in qualsiasi momento avrebbe potuto intervenire, tranciando di netto i diritti dell’uno per favorire i capricci di un altro, è stata avvertita e giocoforza tollerata, da tutti coloro che vivevano e lavoravano ai bordi del pianeta protetto. Ma nel corso degli anni e secondo le diverse ed alternanti stagioni politiche, la dimensione protetta ha subito significative mutazioni e mutamenti. La convivenza infatti, ha smussato gli spigoli del privilegio e l’esperienza sul campo ha avuto la meglio, sull’inconsistenza iniziale e la condivisione quotidiana nella maggior parte dei casi, ha contribuito ad innestare i semi della tolleranza e dell’amicizia e della solidarietà tra i lavoratori del comparto. Ma, come in ogni società “malata” che si rispetti, anche all’interno dell’Ospedale, un gruppetto nutrito di irriducibili protetti, venne alimentato e sostenuto e ben foraggiato da sindacati che, a loro volta tenevano in scacco le varie direzioni, con i metodi che ben conosciamo. La perniciosa gestione dei favori, dei diritti e dei doveri da parte dei sindacati, sui quali oggi gravano responsabilità pesantissime, ha determinato un clima irrespirabile all’interno del comparto. Al termine di un ciclo che ha, de facto, evidenziato il fallimento di una politica sindacale, fondata sui personalismi, sul familismo e sul clientelismo, lontana mille miglia dai principi ispiratori delle storiche lotte sindacali…oggi l’inevitabile, tristissima, resa dei conti. Un numero notevole di lavoratori somministrati vive un momento di grande precarietà…e la disonestà della presunta difesa, consiste nell’atteggiamento schizofrenico di fondo, che caratterizza da sempre l’operato di questi sindacati. Mentre per anni hanno alimentato e favorito le differenze di trattamento ed i privilegi, strumentalizzando anche l’aria alla faccia del diritto, oggi si sbattono il petto per il presunto mancato rispetto dei diritti stessi… Se avessero osservato le regole ed avessero lottato per i diritti di “tutti” i lavoratori e non avessero sguazzato nel torbido, come hanno puntualmente fatto, oggi non ci sarebbero “povere ma paradossalmente naturali” vendette da consumarsi automaticamente, nel momento in cui un collega viene licenziato…se gli straordinari fossero stati equamente distribuiti e non accentrati in maniera che definire sconcia, è davvero un eufemismo, oggi nessuno si rallegrerebbe per il taglio che sta operando il commissario…Il danno più grave ed imperdonabile, di cui si sono resi responsabili nel tempo, i sindacati di maggioranza, consiste appunto nella divisione che hanno operato all’interno del comparto e nei rancori che il loro atteggiamento partigiano, ha determinato tra i dipendenti. Del resto…basta dare un’occhiata alla sintesi ristrettissima, della relazione sullo stress da lavoro correlato, per avere la conferma della gestione personalistica e preferenziale del lavoro, da parte dei coordinatori del comparto, i quali hanno sempre fatto il buono ed il cattivo tempo, spalleggiati dai sindacati. Qualcuno pensa ancora che, per diletto, puntiamo il dito? Da una recentissima ricerca pubblicata da Nurse24.it, si apprende che il 27%degli infermieri è vittima di mobbing…chi non si allinea con coordinatori e primari è mobbizzato…Ma di cosa parliamo?, quindi … continuare a pescare nel torbido in nome dei diritti, affinché non vi sia soluzione di continuità all’esercizio del potere e perseverare nel gioco dell’equivoco, sbattendosi il petto “per fa vede” contro la direzione che non trova i soldi per l’assegnazione delle fasce retributive, quando per anni hanno “orchestrato” senza scuorno, con il beneplacito degli stessi quadri dirigenti, centinaia di ore di straordinario, per i loro protetti, dissanguando le casse ospedaliere, non è soltanto una mistificazione della verità, ma è semplicemente disgustoso! Hasta el domingo!
Complimenti dottoressa Nardi per la sua analisi che racchiude anni e anni, per non dire decenni di schifezze che si sono fatte in questa azienda, concordo con franco la cosa corretta è la cancellazione dal sindacato.
Colleghi ricordo che il potere arrogante si concede e permette con le iscrizioni al sindacato. Basta la cancellazione .
Il commissario deve parlare anche con il personale infermieristico, e non con i capidipartimentali, come fanno al nord.
Invece qui non ci considerano, siamo solo schiavette.
Questo lo si deve dire ai pseudo sindacalisti che si vantano di avere il maggior numero di iscritti, i quali con il loro ” savoir faire “, non difendono i lavoratori.
Marilena , bisogna assumere , bisogna smetterla con le agenzie Interinali , con ogni forma di contratti atipico e richiedere corr il comparto un contratto che adegui il salario alla vita reale . Hanno dovuto per forza di cose abbassare le ore di straordinario, anche perché hanno presentato un bilancio preventivo abbassando i costi della produzione , ma bisognerebbe anche iniziare a capire quanto spendiamo per mensa , lavanderia , pulizia , rifiuti speciali , le consulenze i servizi sanitari da privato etc etc . Abbiamo bisogno di ottimizzare il lavoro con una equa ripartizione delle risorse umane , far emergere le competenze specialistiche adottare una metodologia meritocratica e non che ancora si osservano certe cose .
Egregia dottoressa, non entro nel merito della Sua analisi ne nelle scelte del commissario ne nelle nefandezze personalistiche dei vari pseudosindacalisti ma in quello che è il lavoro quotidiano di noi del cosiddetto comparto. Siamo sottonumero, siamo quasi tutti over 55, siamo quasi tutti acciaccati per il superlavoro a cui ci siamo dovuti adeguari in questi anni. Non siamo impiegati seduti dietro ad un pc anche se facciamo pure questo. I dati dicono che siamo stressati
Bene vorrei soltanto sottolineare che etá, superlavoro e stress aumentano il rischio di errore e noi non lavoriamo in pasticceria per cui sbagliata una torta se ne può rifare un’altra. Noi, se sbagliamo…facciamo il morto….e non possiamo sbagliare! Tutto qua.
Gentile Maria, stiamo dicendo la stessa cosa e le dirò di più…le strategie a monte degli “inguacchi” che hanno generato la piccola analisi che mi sono sforzata e permessa di fare, diventano una “bazzecola” a fronte di un altro mega inguacchio che dovrebbe tornare utile alla campagna elettorale di qualcuno. Grazie sempre per l’attenzione
Urge porre fine e mettere alla porta questi pseudo sindacalisti, perché continuano a danneggiare il comparto con il loro “agire di furbizia”.
Urge una indagine interna su chi fa lo straordinario e in quale reparto. Urgono riscontri incrociati. Verifiche sui turni, riposi e straordinario a fuori turno o esenti dai turni per patologia. Poi ci sta tutto il lavoro straordinario perché c’è carenza di personale. Ma poi, perché lo straordinario ridotto al comparto mentre ai medici vengono date convenzioni ed altre integrazioni? Perche il commissario parla con i capodipartimento e non con i coordinatori infermieristici? Che ne sanno i capidipartim delle difficoltà del comparto?
Rispetto a questo atto di accusa , urge una seria riflessione.
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