(f.n.) – Si ritorna sempre sui luoghi che abbiamo “segnato” con le nostre azioni, che abbiamo avvilito con la nostra acquiescenza, che abbiamo sottovalutato con la nostra “bipartisaneria” casereccia, ma tanto, tanto conveniente…Al pari dell’assassino che torna sul luogo del delitto, Mario Nicola Vittorio Ferrante, attualmente illustre direttore del San Pio di Benevento, promosso sul campo casertano per avere eseguito gli ordini del gattopardo alla perfezione, agitandosi h 24 per due anni, ma facendo attenzione a non “intoppare” nessuno, ieri mattina è tornato “a riveder le stelle” nell’Aorn di Caserta, dove ha soggiornato, appunto, per due anni. 24 mesi senza mai preoccuparsi di dedicare un solo minuto, alla spiegazione dettagliata delle motivazioni, che hanno portato alla nomina della direttrice sanitaria e soprattutto, alla decisione di accreditarle lo stipendio puntualmente, nonostante tutto, cioè nonostante il nulla pneumatico di cui l’intero Ospedale è testimone e sul quale ognuno si interroga. Niente di tutto questo…Santa Tetta del “Lasseme sta!’” rappresenta, ancora oggi che fa la sub, una di quelle nomine, sulle quali si sono “ittate” tutte le ipotesi possibili, alla ricerca di chi fosse mai stato, colui o colei che dopo avere dedicato la sua vita al gioco d’azzardo…aveva deciso di lanciarsi nel vuoto senza paracadute. Oggi la notizia dell’apparizione improvvisa, di Ferrante al Sant’Anna e San Sebastiano, lascia pensare ad una richiesta di consulenza da parte del commissario Mariano che, avendo sforato i tempi concessi da De Luca, per la demolizione dell’immagine dell’Ospedale, ha chiesto aiuto ad un esperto del settore! All’ingresso, disposti elegantemente ad ala di corvo, ieri, assieme a Mariano i due “golden children” che, sorriso a 77 denti, si sono quasi genuflessi, per ricevere degnamente il loro protettore per delega…Infatti, non dimentichiamo gli eventi di qualche anno fa… quando il caro Ferrante, arrivato all’Aorn fresco di nomina, assieme alle consegne della commissione, ebbe “di stramacchia” anche il testimone di “fidatissimo” responsabile dell’iter e dei capitoli felicemente conclusivi della splendida carriera di Danilo Lisi e di Mario Massimo Mensorio. Così è stato e questa è la storia…fino ad oggi…domani non si sa… Hasta la vista companeros de merienda!