Il segretario territoriale del Nursind, Antonio Eliseo ha inviato una nota al Presidente della Regione Campania Onorevole Vincenzo De Luca avente per oggetto la nomina del direttore generale dell’Arpac. “Quella dell’Ente ARPAC è una di quelle nomine che devono dare un orientamento, chiaro e trasparente rispetto alle dinamiche che richiede il territorio, un modello di cambiamento che da tempo il territorio Casertano ha necessità di avere – si legge nella nota – Una politica di indirizzo che deve avere la capacità di incidere su temi che riguardano il quotidiano di interi Comuni. Parlare di Aria, Ambiente Acqua, Salute, in un contesto dove la qualità della vita è relegata al 94° posto, dove esiste un’altissima incidenza di morti per tumori, dove l’aspettativa di vita risulta essere inferiore di dieci anni, dove esiste la problematica della “Terra dei Fuochi”, risulta difficile e complicato. Il Nursind ritiene che il timone di un Ente che ha una rilevanza importantissima, rispetto a queste dinamiche dovrebbe essere posizionato nelle mani giuste, competenze dove, valore aggiunto risulta essere quella marcia in più. La “Governance “, in questo ambito deve essere scevra da nomine personalistiche, dettate da una logica e non da una politica che guarda i possibili ritorni elettorali, ma che invece dovrebbe avere la capacità di incidere sui problemi che da anni attanagliano “Terra di Lavoro”, di trovare soluzioni condivise tra le varie Istituzioni,fagocitando parti Sociali, cittadinanza attiva.
Troppi sono stati i morti, tante le lacrime che questa terra ha versato. Ci sono incarichi di comando in Enti che meritano attenzione, uno di questi è proprio l’ARPAC, chiediamo che la politica assurga al ruolo nobile che le dovrebbe essere proprio. Il Nursind di Caserta invita chi attualmente ha compiti di responsabilità Politica in questa Regione di ricercare per il ruolo di Direttore Generale dell’ARPAC, la persona giusta da mettere al posto giusto che abbia capacità e competenza. Il Sindacato ha l’obbligo morale di dire la sua, di essere parte attiva in questi processi che riguardano la vita dei singoli cittadini e noi come operatori sanitari ci sentiamo di farlo.”
