(f.n.) – La denuncia di un sopruso, di un’ingiustizia, di un abuso, ha l’obiettivo di “sanare” o almeno modificare, le situazioni limite che l’hanno generata…pertanto… l’approssimazione, il lasciato intendere o l’eccessiva discrezione del denunciante, rischiano di emozionare la platea, ma di lasciare il tempo che trovano…Riteniamo che, docet historia rerum, il servizio di Luca Abete per Striscia la Notizia, sui “volontari soccorritori, pagati poco e rigorosamente in nero” andato in onda ieri sera, debba essere ripreso e commentato… Ricordiamo che il Servizio 118, in provincia di Caserta, non avendo mezzi e personale sufficiente a coprire in maniera adeguata, le richieste del territorio, si avvale della collaborazione di Associazioni di Volontariato, che stipulano convenzioni con l’Asl. Alla domanda che sorge spontanea: perché l’Asl non acquista le ambulanze e non bandisce gli avvisi pubblici?, si potrebbe rispondere che le enormi quantità di denaro “investito” (si fa per dire) in progetti, cococo e cocode e cocolà e cocoqui, nonché in regalie e strenne varie, hanno determinato l’esigenza di razionalizzare la spesa e quindi si è ritenuto più conveniente, ricorrere alla gara d’appalto, per esternalizzare il servizio, affrancandosi allo stesso tempo dal dovere e dall’onere di osservare l’applicazione delle regole, per ciò che riguardava il lavoro che avrebbero svolto i volontari dell’Associazione che avrebbe vinto la gara. Da anni, l’Associazione di volontariato convenzionata con l’Asl è sempre la stessa…quella che ovviamente ha presentato l’offerta più bassa. A prescindere dal fatto che l’azione del Volontariato esclude la Retribuzione… lasciamo perdere ed accettiamo ciò che viene definito “rimborso spese”…Lo sconcio rilevato da Luca Abete, consiste nel fatto che questi “volontari del soccorso” fanno turni massacranti di 12 ore e non hanno alcun diritto…senza contratto, senza contributi …senza alcun tipo di assistenza. I volontari percepiscono 50 euro ogni 12 ore, una cifra troppo bassa per essere considerata “retribuzione” e troppo alta per un “rimborso spese”…e a rendere il tutto ancora più drammatico è la testimonianza telefonica di una dottoressa: “Con loro si lavora benissimo, i volontari sono persone capaci, volenterose e con una grande dignità”. Questi volontari che si sottopongono a turni massacranti, per necessità, vengono retribuiti in nero dall’Associazione di riferimento, svolgono lo stesso lavoro dei dipendenti dell’Asl, lavorano il doppio e non usufruiscono di alcuno dei diritti o privilegi del dipendente…Tutti sanno tutto di tutti, ma tutti tacciono…E il caso di dire che, chi invece ha deciso di parlare, con la voce storpiata e la faccia coperta, evidentemente desidera fare pubblica ammenda dei suoi peccati di omissione…in un tardivo rigurgito a mezzo servizio della sua coscienza. Infatti, il dirigente che è stato intervistato da Luca Abete, parla dei volontari che lavorano in nero e dei politici che approfittano del bisogno…Visto e considerato che era al corrente dei fatti, e le sue parole dimostrano che lo era, avrebbe dovuto denunciare l’andazzo vergognoso, a tempo debito, esattamente come prevede la norma anticorruzione…o no? Raccontare la storia delle umiliazioni e dei soprusi che subisce un lavoratore sottopagato e sfruttato, chiedendo di essere pudicamente velato, cosa significa?, che nel caso di una inchiesta giudiziaria sui fatti, lui potrebbe apparire il paladino degli oppressi, obbligato a tacere e a celarsi?, sveglia…anonimo veneziano!, se scatta l’inchiesta sarebbe il primo al quale chiedere conto dei motivi per cui non aveva denunciato i fatti, come sarebbe stato suo preciso dovere fare…Certe volte ci si chiede se la gente “ci è o ci fa”! e l’unica risposta è il tonfo delle braccia che cadono per terra…Hasta la verguenza!
Anche Taranto è così
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