(f.n.) – Lungi da noi creare allarmismi ma …è appena il caso di riflettere su alcuni dati che lasciano perplessi e destano sospetti in ordine a quanto succede nella provincia di Caserta e potrebbe essere stato secretato…L’Italia dei misteri… da una parte non sappiamo se il drone, destinazione Iran, sia partito da Sigonella e dall’altra non riusciamo a sapere se in casa nostra sia scoppiata un’epidemia di scarlattina… Risulta dai dati ufficiali, che dal 1 al 6 gennaio, sono pervenute da Caserta e dal territorio provinciale 2600 chiamate al 118…se gli interventi effettuati fossero stati 2000, quanti riteniamo più o meno essere stati, dovremmo presumere che dai medici del 118, siano stati effettuati in media più di 300 interventi al giorno. Posto che quello effettuato del 118, è un servizio di emergenza ed ogni intervento dovrebbe preludere ad una ospedalizzazione, dovremmo arguire che in provincia di Caserta, stia accadendo qualcosa di cui non siamo a conoscenza…Poiché, diamo per scontato che le regole, vengano applicate nella maniera giusta e a nessuno venga in mente di far partire un’ambulanza, solo per mettersi in pace la coscienza, o per non correre il rischio di sbagliare, dobbiamo sospettare che in provincia di Caserta sia successo qualcosa di grave, e nessuno ci abbia informato…Ci chiediamo quindi se il Prefetto abbia riunito l’Unità di Crisi o se sia in corso un’epidemia di Ebola o di chissà quale altra catastrofe si tratti…300 e più, interventi di emergenza al giorno, sono una cifra sulla quale è opportuno discutere… e sulla quale è indispensabile interrogarsi…Ce la va sans dire che, se così non fosse, come ci auguriamo e se non si fosse verificato alcun cataclisma e non vi fosse nessuna epidemia in atto ed ai 300 interventi giornalieri, non dovessero corrispondere in maniera direttamente proporzionale, le ospedalizzazioni e se, per caso dovesse risultare che dei 300 interventi, soltanto una parte di essi, costituiva una emergenza reale, forse dovremmo iniziare a ritenere che qualcosa non quadra per il verso giusto…o no?. Ma…andiamo per ordine…nel dubbio che avessimo male interpretato il significato di “emergenza”, abbiamo dato un’occhiata alle “abilità” che un medico del 118 deve avere acquisito, prima di salire su un’ambulanza del 118 ed essere all’altezza di qualsiasi emergenza…I corsi di formazione e di aggiornamento sono stati creati per questo…ed i medici del 118 sono specialisti dell’emergenza, non medici condotti, con tutto il rispetto per il medico condotto, che è una figura essenziale nella nostra società. Tra gli argomenti trattati nei corsi di formazione, troviamo il dolore toracico acuto; shock cardiogeno, edema polmonare; insufficienza respiratoria acuta; ictus cerebrale, ipertensione endocranica; epilessia; perdita di coscienza, coma; condizioni acute di gravidanza; politrauma; prima assistenza al neonato e convulsioni febbrili…Emergenze!…Il 118 entra in funzione per le emergenze ed i medici, a bordo delle ambulanze, sono specialisti per le emergenze. Se le 2600 “chiamate” fossero state relative ad altrettante emergenze, oggi avremmo gli ospedali da campo montati ad ogni crocevia, la bandiera rossa fuori dalla finestra e il Prefetto dovrebbe iniziare a porsi il problema della calamità naturale o di una qualsiasi epidemia, o no? La domanda sorge spontanea…ma chi filtra le telefonate?, chi monitora?, chi organizza?, chi decide se sia il caso o meno di far partire una ambulanza e da quale postazione? E sorge spontanea, anche un’altra domanda… con il ritmo di 300 interventi giornalieri, se un medico del 118, fosse costretto ad intervenire dieci volte per banalità, perché dalla Centrale Operativa gli hanno ordinato di “partire” e basta!, e l’undicesima partenza dovesse fatalmente rivelarsi un’emergenza vera e propria ed il medico ormai esausto, non dovesse essere perfettamente ed “automaticamente” efficiente nel suo operato e dovesse accadere qualcosa di spiacevole?, forse è il caso di dire: pensiamoci su… Hasta la suerte!