ASL, DSM, IL NURSIND SCRIVE AL DG RUSSO

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Il segretario territoriale del Nursind, Antonio Eliseo ha inviato una nota al direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo in cui si legge: “Con l’andata in quiescenza del Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, ci auguriamo che si possa veramente cambiare pagina in un Servizio essenziale per i pazienti portatori di “Fragilità “ . Questa Organizzazione, nel sottolineare che la Salute Mentale sembra sempre più a rischio in un’epoca in cui i diritti umani vengono messi in discussione, da una società che corre veloce, che è sempre più virtuale e non attenta ai bisogni delle persone. La recente Conferenza Stato- Regione ha fatto emergere le difficoltà attuali di un servizio importante come quello dell’Igiene Mentale. Evidenziando le criticità rispetto alla fragilità delle dovute alla mancata attuazione dei percorsi assistenziali. Il Nursind in più occasioni ha preso atto di una “Gestione”, non sempre all’altezza di un servizio essenziale come quello dell’Igiene Mentale in più di una occasione abbiamo fatto sentire la nostra voce, contestando scelte poco oculate in merito alla gestione del personale abbiamo chiesto di conoscere lo Stato dell’arte sul Servizio di Psichiatria di Caserta. Siamo venuti a conoscenza che il Servizio di SPDC è chiuso dal 2017, che le uniche strutture aperte nel vasto territorio Casertano, sono quella di Aversa e di Sessa Aurunca, con tutti i disagi che comporta questo stato di cose per i familiari dei pazienti. Quello che non riusciamo a spiegarci è il rimpallo di responsabilità tra AO e ASL che riguardano ristrutturazione di locali e sgombero degli stessi. Dal 2017 non si trova il “filo” per mettere mano ad una situazione che sta assumendo i contorni di una “farsa”. Vi sono “ Atti Aziendali” approvati e mai adottati, la mancanza di tali azioni induce le Aziende ad una pessima Programmazione ed Organizzazione delle attività Ospedaliere. Il 14 e 15 Giugno u.s. nel corso l’Assise Nazionale sulla Psichiatria, si è evidenziato la necessità di attuare la cosiddetta “Best Practice”, di fare rete. Invece noi siamo fermi dal 2017 alla “Malpractice”.  La sfera della Fragilità investe l’Umanizzazione della cura, sono processi assistenziali che vanno di pari passo. Abbiamo anche sollevato il problema dei piccoli pazienti affetti da Autismo per i quali vogliamo ricordare che è essenziale la continuità dell’azione terapeutica -assistenziale anche per non lasciare sole nel dramma famiglie che hanno bisogno di supporto. Sulla questione della Fragilità non molto tempo fa abbiamo inviato un documento alle Direzioni Generali e ai Sindaci, abbiamo lanciato l’allarme perché tra i giovanissimi c’è un aumento delle ITS (infezioni sessualmente trasmesse) ed un aumento di uso di alcool e si rende necessaria una campagna di informazione a partire dalle scuole e che coinvolga le famiglie. In un territorio con un aumento vertiginoso di popolazione immigrata, vi è la difficoltà di attivare processi di inclusione sociale e lavorativa a causa dello sfaldamento del Welfare e la riduzione dei legami sociali. La stessa coesione sociale porta immancabilmente a ricercare risposte in grado di soddisfare le famiglie che presentano al loro interno tali fragilità. Intanto aboliamo questa vergogna del Servizio SPDC che dura ormai da troppo tempo.”