MONDRAGONE – L’associazione Mondragone Bene Comune invia un comunicato stampa con cui tira le somme di questo 2019: “Stiamo per dire addio al 2019. Sappiamo che questo 2019 è stato un anno pesantissimo per la città di Mondragone. Non stiamo qui a ripercorrere le crisi ambientali e sociali che hanno caratterizzato anche l’anno che si chiude né le fasi del progressivo peggioramento dei servizi essenziali e delle condizioni di vita dei cittadini. Una città quasi permanentemente sporca e sommersa dai rifiuti (anche queste feste sono state <sporcate>). Una città sempre più insicura e povera. Una città senza lavoro. Una città senza protezioni sociali. Una città del traffico, del caos, del cemento e del consumo di suolo. Una città priva di consapevolezza e sguardo critico. E quest’ultimo è forse il tratto che più ci preoccupa, tanto che durante il 2019 abbiamo continuato a fare politica attraverso un continuo lavoro di informazione e controinformazione (l’unico modo possibile per noi per fare Politica), dando voce ad esempi di pratiche alternative, segnalando e contrastando inadempienze ed anomalie dell’Amministrazione comunale e proponendo progetti ed azioni concrete di buon governo. Contraddicendo l’effimero usa e getta delle notizie ed il pettegolezzo social, abbiamo con tenacia proposto contributi <lunghi> di analisi e riflessione, andando controcorrente (beccandoci sorrisini ed epiteti) e cercando di contrastare quella propaganda che tuttora pretende di piegare i cittadini al ruolo di sudditi. Abbiamo cercato di seguire con attenzione le scelte, troppo spesso sbagliate, di chi abbiamo votato per il governo locale e le tante <non scelte> della politica cittadina e abbiamo avuto un interesse particolare per tutto ciò che nel tessuto urbano stenta a far sentire la propria voce, che poi è la missione principale che dovrebbe avere la Politica. Anche durante questo 2019 che ci stiamo lasciando alle spalle ci siamo seduti <dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati> (Bertolt Brecht). Abbiamo scelto, pagandone le conseguenze (in termini di isolamento, di indifferenza o di scherno), di essere di parte (e di una parte molto minoritaria), di non essere silenti o correi del potere di turno né di chi sta mal amministrando, di non cedere alla logica del “nessuno è colpevole” e del “nulla può cambiare”. E, per questo, non potevamo non schierarci dalla parte del torto, se il torto è l’<errore> di chi sogna qualcosa d’altro. E dalla parte del torto continueremo a coltivare la speranza di nuove stagioni, nella tenace convinzione che tutti meritiamo di più. Il nostro augurio per il 2020 è quello di scorgere qualcuno di Voi sedersi insieme a noi <dalla parte del torto>”.