CASERTA – Il segretario territoriale del Nursind, Antonio Eliseo, ha inviato una nota al commissario dell’Aorn di Caserta, ai Carabinieri, all’Ispettorato del Lavoro, al Dipartimento di Prevenzione dell’Asl e al responsabile della Uoc Prevenzione e Protezione dell’Aorn di Caserta, avente per oggetto le condizioni in cui versano i locali destinati ai prelievi all’interno del Laboratorio di Patologia Clinica.
“Si invitano le SS. LL in epigrafe – si legge nella nota- alla verifica dello
stato dei luoghi inerente il Servizio Prelievi allocato, inopportunamente, presso il Laboratorio di Patologia Clinica diretto dal dottor Arnolfo Pertruzziello.
I locali in oggetto non rispecchiano la normativa dettata dal D.lgs 81 9/Aprile/ 2008.
anche se vige l’obbligo di garantire il benessere psicofisico delle risorse umane così com’è dettato dall’art 2087 del Codice Civile. Ma al di là delle garanzie normative che si dovrebbero osservare nella Sanità Pubblica quel Luogo così ridotto, offende la dignità di quei cittadini che per questioni diagnostico-terapeutiche si rivolgono a quel Servizio che, non solo effettua una quantità di lavoro entrando in competizione con un Privato accreditato ma che produce un vantaggio economico per l’AORN.
Infatti al Nursind piacerebbe conoscere i dati delle prestazioni eseguite
da quel servizio ed i ricavi economici derivati da detta attività che verosimilmente saranno sicuramente alti e quindi dovrebbe essere tenuto in debita considerazione. Invece sì rileva una condizione dei luoghi, che sicuramente non può essere considerata “normale”. Allora viene spontaneo chiederci come sia possibile che una
Dirigenza Apicale che gestisce un DEA di II livello possa permettere ai lavoratori e agli utenti di operare e ricevere cure in queste condizioni. Il Nursind chiede l’immediata verifica dei luoghi, l’immediato trasferimento in locali che se pur temporanei rispondano al dettato della 81/08 e comprendano i requisiti dettati dal Decreto 70 inerenti i requisiti minimi organizzativi strutturali e tecnologici.
Inoltre di individuare le responsabilità che pur oggettivamente si evincono, valutando se vi siano reati penalmente e civilmente perseguibili. Il Nursind di tale richiesta chiede formale riscontro ai sensi della legge 7/8/1990 n.241, nei termini perentori della stessa in uno a voler trasmettere il nominativo del funzionario responsabile
del procedimento amministrativo, conseguente a tale richiesta, al fine di poter individuare ipotetiche e precise responsabilità, ritenendo nella fattispecie che la mancata risposta per il suo silenzio, configurerebbe l’ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio, art. 328 comma 2 Codice Penale i cui profili sono chiariti dalla sentenza della Suprema Corte di Cassazione VI penale del 22 /10/2015 n. 42610 che tiene specificamente conto dell’inerzia del funzionario, che finisce per rendere poco trasparente l’attività amministrativa.
Ha perfettamente ragione Signora Maria , il problema vero e che i luoghi di lavoro sono i luoghi del conflitto, delle contraddizioni delle scelte di campo . Vedendo queste immagini di resta basiti perché esse provengono si da un luogo di lavoro, ma che è allo stesso tempo un luogo di cura . E queste immagini cozzano con i principi della prevenzione e della cura . È indubbio che il Sindacato come la politica se smettono di per seguire la loro funzione naturale svuotino un contenitore che è fatto di onesta , di trasparenza , di mediazione ma anche di conflittualità modelli che dovrebbero tutelare cittadini e lavoratori. È triste non poter esprime il proprio pensiero ma bisogna avere anche il coraggio di non farsi calpestare la propria dignità .
Ci spiegassero che cosa è la delibera secretata 325. A cosa si riferisce? Mariano doveva essere il commissario della legalità, degli accessi agli atti. Non è vero nulla. Si continua con le connivenze .ci dia un segnale forte e dia leggibile ogni delibera e sblocchi gli accessi agli atti
Che schifo, che vergogna, ma il Servizio Prevenzione e Protezione, non guarda nulla?
Bravissimo Sig. Eliseo vieni e denuncia sempre.
Fa bene Eliseo a denunciare. Ottima cosa.
Anche io vorrei essere dipendente di un altra azienda e avere la tranquillità per poter denunciare lo schifo di questo ospedale, senza fare la fine di quelli che sono stati trasferiti, minacciati, sottoposti a consigli disciplinari e qualcuno pure licenziato.
Continua a denunciare
Continua a dire quanto sono meschini; perché a te nessuno ti verrà a fare controlli a sorpresa mentre stai lavorando.
Perche qua nessuno può avere la libertà di dire quello che si deve dire. Questo è ancora l’ospedale in cui lavorano tranquillamente i conniventi della camorra.
Non abbiamo nemmeno la facoltà di sapere quanto siamo stressati.
Gentile Mario, purtroppo quanto da lei evidenziato è il vero dramma dell’Aorn…una vergognosa gestione del potere…un potere occulto e ramificato che soffoca, strozza e vanifica nel tempo ogni tentativo di riscatto personale ed aziendale. Ed i cambi della guardia sono stati utili esclusivamente al consolidamento del sistema. Grazie
Per la situazione strutturale dell’ospedale se la vada a prendere con chi ha gestito i lavori fino a qualche anno fa. Per la pioggia Interceda con il Padreterno . Per la tutela dei lavoratori aggiunga alla denuncia anche i nomi dei suoi colleghi sindacalisti che invece di tutelare i propri iscritti hanno tutelato solo i propri interessi personali
Giusto.
Figurati caro Eliseo se questi ti rispondono,praticamente non ti fanno accedere agli atti,questo succede sia x il lavoro correlato da stress che per i provvedimenti disciplinari,anzi devono nascondere le carte.Fanno delibere sui fondi,non dicono quanto spendono di straordinari,nel frattempo da 11 anni non prendiamo le fasce,che vergogna questo Ospedale,ecco perché scappano in molti.
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