(f.n.) – Si incontreranno oggi i referenti dei partiti di centrodestra della provincia di Terra di Lavoro, Enzo Pagano (Fratelli d’Italia), Giorgio Magliocca (Forza Italia), Giampiero Zinzi (Cambiamo) e Salvatore Mastroianni (Lega) si presume …per iniziare ad “immaginare” una strategia politica comune, in vista delle elezioni amministrative del 2020. Nebuloso e claudicante, il centrodestra, dopo essersi scomposto fino a provocare seri dubbi sulla sua esistenza in vita, oggi cerca di ricomporsi nel tentativo di offrire un’immagine unitaria, che dovrà faticare non poco per rendere credibile. Ma…è pur vero che dinanzi alle lotte intestine e senza quartiere del centrosinistra ed alla balbuzie politica incipiente di quel che resta del quadro politico, potremmo, senza alcun dubbio, sul fronte della credibilità e del senso di responsabilità sociale e politica, mettere tutti sullo stesso piano, eliminare pregiudizi e memorie, giocoforza fuorvianti e stare a guardare cosa succede, con molto interesse e soprattutto obiettività dura e senza sconti.
Castel Campagnano (1.608) Castello del Matese (1.509) Cesa (8.496) Grazzanise (7.085) Macerata Campania (10.558) Marcianise (40.297) Roccamonfina (3.626) San Cipriano d’Aversa (13.416) San Nicola la Strada (21.157) Santa Maria a Vico (14.134) Sparanise (7.509) Trentola Ducenta (17.797)
Saranno 12 comuni casertani che andranno al voto nella tarda primavera del 2020 e, per quanto non sia stata ancora decisa la data, appare quasi certo che si voterà in concomitanza con le elezioni regionali di sei delle otto Regioni chiamate a rinnovare il Consiglio. Emilia Romagna e Calabria infatti si recheranno alle urne in anticipo, il prossimo 26 gennaio. Il movimento ondivago del pensiero collettivo, dimensione speculare di un Paese tirato per la giacca da improvvisi spotting ideologici, somiglianti al recupero approssimativo di qualche Idea da ri-somministrare come la “svolta”, a questo povero popolo inebetito dalle contraddizioni, difficilmente potrà incanalarsi in una direzione precisa, dopo il voto dell’Emilia Romagna, come molti sembrano credere, attribuendo a quel risultato un valore fondamentale. Nel centrosinistra, la paura “sorda” di perdere una roccaforte storica, trasformerà la necessità di raffreddare le emozioni, onde elaborare una strategia di salvezza del Paese, in un assalto a qualsiasi diligenza di passaggio, nel tentativo di mettere insieme i voti per mantenere la postazione in Emilia, mentre sul versante opposto, anche se in maniera apparentemente più pacata, si lotterà come mastini da guerra per dimostrare di essere riusciti ad occupare un territorio considerato inaccessibile. Il Paese che va a rotoli e che continuerà con ogni probabilità a rotolare, sostanzialmente non interessa a nessuno. Hasta la suerte!