ACCADDE CHE… – prima puntata

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–    di Francesca Nardi    –   

Dicono che questo sia un posto da dimenticare…dalle cui incertezze allontanarsi in fretta…dicono che l’ambiguità abbia falciato i sopravvissuti all’infamia… e lo abbia fatto la sera prima del grande dubbio, che ci aveva tramortito…E poi accadde che…persino la storia degli uomini normali, diventasse lo spuntino di chi deve mangiare poco e spesso, secondo le teorie della dietologia abusiva, che qualcuno identifica con il regolatore del Sistema ed il dispensatore di Ordine. E poi accadde che…l’amministrazione della vita degli uomini fosse subordinata alla legge del più forte, che si confondeva e penetrava nel tessuto di una fasulla normalità… e ti condannava serenamente… uccidendoti socialmente con semplicità estrema, utilizzando metodi disarmanti e perniciosi, fondendo e giustificando il suo sottile insinuante messaggio, con il fiume in piena di quelle emozioni che fanno tendenza…E poi accadde che….improvvisamente…quella fede cieca e sorda ed impenetrabile…refrattaria nel tempo al sorgere di qualsiasi flebile sospetto…quasi vittima di una ipnosi collettiva, diventasse ostaggio della ragione cruda che scarnificava le pause tra le parole, che leggeva ed interpretava ciò che nella nuova luce del risveglio appariva spietato, inaccettabile….e la Giustizia Giusta, che confortava i silenzi di dentro e sondava pietosa la profondità della ferita e lentamente risanava lo spirito, recuperandolo dall’inferno,  restituendo dignità alla vittima, la Giustizia Giusta che attraversava l’inganno maleodorante e svettava limpida oltre l’imputridirsi delle correnti alterne, apparve improvvisamente diversa…ed il suo volto somigliava ad una immagine sfocata, specchio di dentro della mutazione…E poi accadde che iniziammo ad avere paura…una paura irrazionale…senza confini …una paura perfetta…e nessuno di noi riusciva ad immaginare di cosa dovesse temere…e timoroso si inginocchiò davanti alla paura…E poi accadde che sul pavimento lucido del tempo che scardinava regole e vergogne depositate come pietre preziose, cominciarono a sfilare le storie degli uomini soli con le loro parole diventate ordalie dell’accusa…storie degli uomini scalzi…storie nostre che racconteremo una alla volta…storie di uomini giudicati e lapidati con arte mirabile, storie di oggi…storie in cui l’attesa si traduce nell’anticamera del buio. Una alla volta…ma prima delle storie di casa nostra… due esempi lasciati cadere nell’universo imbalsamato…due storie dell’altrove…due storie che annunciano il destino perverso della verità.

E poi accade che uomini come Paolo Rossi Barnard, decidano di non scrivere più….perché è inutile…Dopo avere attraversato le parole “non dette” di un mondo imprigionato nelle logiche ristrette della paura, dopo avere valicato le alpi del giudizio infame dei giocolieri dell’informazione…dopo avere osato chiamare quelle piccole cose che siamo, con il nome giusto…accade che Paolo Rossi Barnard decida di non scrivere più…perché “scrivere e distruggersi per il popolo italiano equivale ad innaffiare un pilone di cemento e sperare che nasca grano“…Dopo avere istruito un magnifico processo al nonsenso infiocchettato e raccontato nelle relazioni di celluloide in diretta da Strasburgo alle piccole cellette monastiche, che tutelano il pensiero libero…ed averci gentilmente prima e bruscamente poi, indicato la via obbligata per cominciare ad essere,  accade che Paolo Rossi Barnard decida di non scrivere più…perché è inutile. E poi accade che la sua storia diventi il pasto della belva…un pezzo di carne sanguinolento da sbranare…e l’ideatore di Report se ne vada oltre la Manica…perché è inutile restare…Dicono che questo sia un posto da dimenticare…e forse lui ha ragione…E  poi accade che Julian Assange, prigioniero nel carcere di Belmarsch, stia in isolamento 22 ore al giorno…il fondatore di WikiLeaks, si era macchiato di un orrendo delitto, quello di lesa maestà nei confronti della “Spocchia Americana” che da Hiroshima in poi, ma anche da molto prima, ritiene di non dovere pagare dazi di sorta, ad alcun singulto umanitario né in guerra né in pace…Dicono che questo sia un posto da dimenticare…ed anche qui la storia di Assange sfamerà intere popolazioni del nulla… e a nessuno verrà in mente di pensare…

FINE DELLA PRIMA PUNTATA