(f.n.) – Il direttore generale dell’Asl, Ferdinando Russo, sta facendo la voce grossa e ne ha facoltà…ma la legge è uguale per tutti e… se la laringite atrofica dovesse aggredirlo a breve ed il furore sacrosanto di ieri, dovesse rivelarsi soltanto una necessità momentanea “pè fa vedé”, allora dovremmo iniziare a parlare di malafede. La “ripassata” subita dal povero Moretta, Ds del PO San Rocco di Sessa Aurunca, dovrebbe essere spalmata sul vero responsabile, che ha messo un uomo di fiducia a prendere le mazzate, per la incredibile serie di boiate in progress, che qualcun altro ha consentito e magari persino ispirato… Meraviglia comunque, che l’odierno rigurgito legalitario del DG, proceda a singhiozzo, saltando tappe, quasi obbligate, sulle quali avrebbe dovuto inciampare…I sacchi di cemento nell’anticamera della sala operatoria del San Rocco, sono una vera fetenzia, è vero, ma lo sono anche i ricoveri e gli spostamenti “impropri” che avvengono, con pericolosa e sportiva frequenza all’interno del PO Moscati di Aversa…peraltro puntualmente segnalati alla “disattenzione” del DG Russo…Quei sacchi sono una vera fetenzia, come lo sono i ricoveri di pazienti provenienti dalla Gastroenterologia o dal Ps e sistemati in Ginecologia, come lo sono i ricoveri dei figli adulti, nel reparto di Pediatria gestito dal papà…come lo sono i distacchi o il distacco di qualche infermiere che viene sollevato dal servizio in reparto ed assegnato al capodipartimento Materno-Infantile, in qualità di autista e poi ri-assegnato alla Pediatria… ma…a riposo nella stanza del primario e a disposizione dello stesso…Una vera fetenzia, come abbiamo detto a gran voce e subito, quei sacchi di cemento, depositati ad un passo dalla sala operatoria, direttore Russo… ma fare i distratti sulle altre, talvolta ben più vergognose e storiche fetenzie, ispira coreografiche definizioni… In merito non si registra certo, carenza di materia prima, eppure lei dovrebbe saperlo, perché al Moscati ha dei buoni e cari amici, non è così?,…ma forse non le raccontano tutto…ebbene …lo abbiamo fatto noi, giusto?, quindi anche lei non poteva non sapere, giusto?, e poi… noi che ci stiamo a fare?, siamo qui per questo!…Chissà se qualcuno dei signori del Moscati, le racconterà qualcosa sul giochetto del badge, che funzionava a piacere, sulle frequenze reali o presunte dei soliti noti, ai vari progetti e sull’inserimento manuale delle presenze? Certamente se ne guarderanno bene dall’informarla sul fatto che, se non funzionava il badge o per mero errore non si poteva marcare l’uscita, era possibile presentare una carta firmata dal medico o dal primario in servizio e gli addetti all’amministrazione, la inserivano manualmente…Certo non le racconterebbero mai che, dalla scoperta di questa opportunità alla marcia trionfale dei loro comodi, è stata una questione di minuti secondi…e non potrebbero certo confidarle, che i soliti noti, avevano scoperto la maniera di essere presenti, attivi ed incassanti moneta, anche quando erano altrove a fare i fatti propri…Ovviamente tutti d’accordo e nessuno ha fiatato e fiata, altrimenti pubblicheremmo con grande facilità ciò che dobbiamo invece soltanto sussurrare…e sussurrando sussurrando, caro il nostro DG, visto che, dicono stia facendo fuoco e fiamme, sappia che nel regno normanno dei suoi amici silenziosi, le famose presenze, inserite manualmente, possono essere rilevate facilmente, perché risultano evidenziate “in grassetto”… “cela va sans dire” che raccontare queste cose al direttore Tornincasa, equivarrebbe a turbare l’ecosistema al cui interno, Bruno il fiorista, vive la sua brava metamorfosi arborea, in bilico tra la talea di un geranio e la radice di un gelsomino. Hasta la vista!