CASERTA – “La struttura decadente della storica scuola elementare nel cuore di Caserta non ha retto le forti piogge che hanno afflitto il nostro territorio nel mese di novembre, e numerosi sono stati i crolli all’interno dell’edificio, tanti che il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ne ha disposto il sequestro.
A seguito del Decreto di sequestro preventivo d’urgenza n. 14819/2019 mod. 44, dal giorno 19 novembre tutto gli alunni della De Amicis, saranno costretti a frequentare la scuola dalle ore 13:30 alle ore 17:30, presso altri siti scolastici.
Quest’orario così poco consueto, creerà sia ai bambini, che purtroppo non potranno frequentare le normali attività ludiche pomeridiane, ma soprattutto creerà ai genitori dei disagi non indifferenti, in quanto la maggior parte dei genitori sono lavoratori, quindi questi bambini al mattino dove saranno, a casa del Sindaco?”
Dice Gianmichele Castello, dirigente giovanile del MNS, oramai confluito da qualche giorno in Fratelli d’Italia.
“A causa dell’inadempienza dell’amministrazione comunale di Caserta, quindi del Sindaco Marino, viene negato nuovamente il sacrosanto Diritto allo Studio.
Dando uno sguardo alla situazione delle strutture scolastiche casertane, il panorama è sconcertante. La chiusura della storica scuola elementare De Amicis è solo la punta di un iceberg, ed è il culmine di una situazione di degrado e mancanza di manutenzione degli edifici scolastici da parte del comune (basti pensare alla palestra dell’istituto Buonarroti che diventata una piscina non appena ci siano forti piogge). Ma come si è potuti arrivare a tutto questo? Una città che vuole guardare con fiducia al futuro, non può non avere come priorità l’istruzione e l’educazione delle giovani generazioni, soprattutto in un’età critica come quella dei bambini delle scuole elementari, nel caso della scuola De Amicis, che iniziano a muovere i primi passi nell’apprendere e nel capire. Ed è dunque un dovere imprescindibile quello di mettere in bambini nelle migliori condizioni possibili di sicurezza e serenità, in un ambiente scolastico conciliante e familiare, quello che sono abituati a vivere quotidianamente, invece di turni ad orari improbabili in un edificio estraneo. Se chi doveva monitorare e preservare lo avesse fatto, se il Comune avesse adempito ai propri doveri, non si sarebbe giunti a tutto ciò”.