SESSA AURUNCA – L’organizzazione sindacale Nursind nelle persone delle due Rsa Angelina Raso ed Amedeo Pelone, hanno inviato una nota al direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo in cui evidenziano le inadeguatezze strutturali che, a più riprese, sono state denunciate dal NurSind, riguardo la gestione dei lavori di ristrutturazione del presidio sessano.
“I nuovi lavori di adeguamento dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia e della Sala Parto del PO San Rocco di Sessa Aurunca – si legge nella nota – hanno ulteriormente evidenziato le falle organizzative della gestione di tali lavori. Come sindacato attento a eufemistiche “sfumature”, non possiamo far altro che rimanere sbigottiti dai nuovi percorsi che devono – obbligatoriamente – seguire i degenti (neonati e puerpere nella fattispecie). Orbene, i nuovi lavori hanno di fatto bloccato i vecchi percorsi che, seppur obsoleti, garantivano una certa fluidità e una certa logica assistenziale; nel nuovo reparto, la partoriente che deve essere accompagnata in sala parto, anche in urgenza, usufruisce di un ascensore che dal 2° piano raggiunge il 1°, quindi percorrere l’intera ala del suddetto piano, attraversando l’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione poi il corridoio che porta alla sala d’aspetto e il successivo che immette nell’U.O.C. di Chirurgia Generale. Dopo quest’omerico percorso, dovrà prendere l’ascensore e quindi risalire al 2° piano per essere assistita nella sala travaglio per poi ripercorrerlo “à rebours”, una volta avvenuto il lieto evento.
Stesso identico percorso seguirà il nascituro, tra corridoi, reparti e montacarichi-ascensori che accolgono di tutto: operai, vitto, rifiuti speciali e visitatori. Last but not least, la drastica riduzione dei posti-letto d’ostetricia: il vecchio reparto era strutturato in modo da accogliere 14 posti di ostetricia e 4 posti di ginecologia; il nuovo comprende solo 6 posti letto (probabilmente misti).
Ci domandiamo come possa l’azienda permettere un’emorragia d’utenza così massiva, dato che, i nuovi target aziendali puntano a incentivare le nascite e al parto spontaneo in alternativa del troppo abusato taglio cesareo. In una sanità moderna incentrata sull’accoglienza, che pone come cardine la salute, fisica e psichica dell’assistito, tutto ciò è davvero sconcertante”.