“Il posto di lavoro è la nuova tangente nell’Italia corrotta”. Ecco, questo era il tassello che mancava alle contorsioni mentali de Il Cerusico!!! E questa è la fotografia scattata dall’ultimo dossier Anac del 17.10.2019 di Raffaele Cantone sui casi di corruzione in Italia nell’ultimo triennio. Ma carissimo Dr. Cantone, non poteva dirlo prima al Il Cerusico che la “tangente della parentopoli era assurta ormai ad Articolo “legalizzato del Codice di Comportamento dei Dipendenti Pubblici” !!!??? Il Cerusico, uomo dabbene ed onesto, di antichi valori, avrebbe evitato fatiche immani e lunghe notti per evidenziare la infinita Parentopoli amorale dell’Asl di Caserta!!! (Il Cerusico, 13.11.2017; 29.01.2018; 05.02.2018; 19.03.2018; 16.04.2018; 25.03.2019; 22.04.2019; 03.06.2019; 30.09.2019; 14.10.2019, etc. etc.).
Alcune delle principali peculiarità riscontrate nelle vicende di corruzione esaminate dall’Anac, che potrebbero essere assunte come indicatori di ricorrenza del fenomeno:
- 1) assunzioni clientelari, concorsi svolti sulla base di bandi redatti su misura.
- 2) Il prezzo della corruzione: il posto di lavoro come nuova tangente.
In particolare, il posto di lavoro si configura come la nuova frontiera del pactum sceleris: soprattutto al Sud l’assunzione di coniugi, congiunti o soggetti comunque legati al corrotto (non di rado da ragioni clientelari) è stata riscontrata nel 13% dei casi. A seguire, a testimonianza del sopravvento di più sofisticate modalità criminali, si colloca l’assegnazione di prestazioni professionali (11%), specialmente sotto forma di consulenze Co.Co.Pro., Co.Co.Co.? – Asl Ce n. 625!), spesso conferite a persone o realtà giuridiche riconducibili al corrotto o in ogni caso compiacenti. Conclusioni: la necessità di rafforzare la prevenzione. Il numero esiguo di casi scoperti rispetto al totale, come riconosciuto dalla dottrina, conferma del resto la necessità di agire in una logica di sistema che prescinda dall’aspetto strettamente patologico. Si pensi, a titolo di esempio, alla predominanza dell’apparato burocratico negli episodi di corruzione, che comprova l’assoluta utilità di prevedere adeguate misure organizzative (in primis in tema di conflitti d’interesse e rotazione periodica del personale) che riducano a monte i fattori di rischio. Si pensi all’incremento esponenziale delle segnalazioni riguardanti gli illeciti avvenuti sul luogo di lavoro (whistleblowing), verso le quali nel 2017 sono state introdotte nell’ordinamento particolari tutele per evitare ritorsioni e discriminazioni: nei primi nove mesi dell’anno l’Anac ne ha ricevute oltre 700, un dato indicativo – al netto delle segnalazioni improprie – della crescente propensione a denunciare reati e irregolarità.
Bene, almeno una cosa consola Il Cerusico: ora non si potrà dire che le sue elucubrazioni erano frutto di millanteria o pruriti di pettegolezzo. E che Il Cerusico sia stato il campione di Whistleblowing, è altrettanto innegabile! Anche con lettere aperte proprio al Dr. Cantone (Il Cerusico, 05.02.2018). Salvo, poi, verificare l’effettiva utilità di questo personale senso civico. Come è innegabile che, sia presso l’Azienda Ospedaliera, sia presso l’Asl di Caserta lavorano diversi congiunti di altrettanti Rappresentanti del Mondo Giudiziario della stessa Provincia! Non siamo anche qui nel campo dei tanto deprecati “conflitti di interesse”? Perlomeno nell’ambito dell’eticità e delle inopportunità!!! O no? D’altronde leggiamo ciò che è espressamente previsto: 1) Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado..… (DPR 62/2013). Tanto da far suscitare in più di qualcuno un certo sospetto su “archiviazioni” di “richieste di rinvio a giudizio” in più che ipotetiche “pratiche di parentopoli” presso gli stessi Enti sanitari. Supposizioni, millanterie? «Senso di impunità che, purtroppo non pare nascere dal nulla, ma ha il suo fondamento nei limiti (???)oggettivi e riscontrati dei poteri di controllo, e degli stessi poteri giudiziari» (Procura di Messina). Per completezza di ragguagli sul tema si rimanda a “L’Anac e la Disciplina dei Conflitti di Interessi” di Angelo Lalli, Arianna Moreschini, Marco Ricci.
Ora, sempre in tema di Whistleblowing, quante informazioni in tema di conflittualità ha ricevuto l’Anac dal Servizio Anticorruzione dell’Asl di Caserta? In questo caso, non si può che rispondere con una altisonante ilarità, stimatissimo Dr. Cantone. Come potevano e possono i Dirigenti di cotal Servizio, legittimamente nominati sul campo dalla Sua pregevolissima Agenzia, autodenunciare la propria “discutibile” carica in presenza di una marchiana conflittualità di interessi a causa dell’assunzione nei propri stessi Servizi Sanitari di coniugi, congiunti o soggetti comunque legati ad essi stessi??? (Il Cerusico, 24.09.2018; 25.03.2019). Oppure, quante informazioni ha ricevuto l’Anac dal Servizio Anticorruzione dell’Asl di Caserta sempre in tema di conflittualità dello stesso Manager (2016-2019) e di suoi congiunti assunti presso l’Ente da egli diretto? Come a dire, si è costituita una “bella società di mutuo soccorso”. Passiamo, poi, a quella che il Dossier Anac definisce “predominanza dell’apparato burocratico negli episodi di corruzione, che comprova l’assoluta utilità di prevedere adeguate misure organizzative (in primis in tema di conflitti d’interesse e rotazione periodica del personale) che riducano a monte i fattori di rischio”. Ora, per quanto riguarda le rotazioni, Il Cerusico, per quanto ne sa, all’Asl di Caserta, le uniche rotazioni che si ricordano sono quelle del “calcinculo” delle giostre o dei luna park. Per il resto, ivi compresi i “cumuli di impiego” è la stessa normativa, a dispetto ed in contraddizione con quanto afferma il Giudice Cantone, che ne giustifica ed alimenta l’esistenza.
Delibera n. 347/2016 e Delibera ANAC n. 831 del 03.08.2016 la quale, nel riconfermare il Dirigente dell’Anticorruzione dell’Asl, nelle premesse così recita: “…….I dirigenti, infatti, per il tipo di poteri che esercitano e per il fatto di costituire un riferimento per il personale dipendente, sono le figure la cui funzione e azione -ove abusata- può provocare danni consistenti (Il Cerusico, 24.09.2018). Si tratta quindi di figure che dovrebbero essere maggiormente soggette a ruotare……… per mettere in atto questa misura occorre preliminarmente individuare le ipotesi in cui è possibile procedere alla rotazione degli incarichi attraverso la puntuale mappatura degli incarichi/funzioni apicali più sensibili (ad esempio quelli relativi a posizioni di governo delle risorse come acquisti, rapporti con il privato accreditato, convenzioni/autorizzazioni, ecc.)……… Ed, infatti proprio l’ANAC, contraddicendo e smentendo se stessa, con la delibera n. 13 depositata il 6 febbraio 2015, dichiara che: “le modalità attuative della rotazione dei dipendenti sono rimesse all’autonoma determinazione degli enti che devono però rispettare alcuni limiti: oggettivi, in quanto è necessario comunque assicurare il buon andamento e la continuità dell’azione amministrativa, garantendo la qualità delle competenze professionali necessarie per lo svolgimento di talune attività specifiche, specie a elevato contenuto tecnico, pertanto non si deve dare luogo a misure di rotazione se esse comportano la sottrazione di competenze professionali specialistiche da uffici cui sono affidate attività ad elevato contenuto tecnico”. Fatta la legge, trovato l’inganno…….si, ma, però, siccome. O come vogliamo chiamarla? “Chiaro ormai che c’è emergenza corruzione …” (Il Fatto Quotidiano, maggio 2019).