CELLOLE: STALLO IN MAGGIORANZA, LE CREPE SI ALLARGANO E PARTONO ACCUSE DI “IMMOBILISMO E GIOCHETTI” DA PARTE DELL’OPPOSIZIONE

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IL CAMBIAMENTO NON PARTE E “INSIEME NON SI CAMBIA”

   –   di Giulia Bosco    –  compasso CELLOLE: STALLO IN MAGGIORANZA, LE CREPE SI ALLARGANO E PARTONO ACCUSE DI “IMMOBILISMO E GIOCHETTI” DA PARTE DELL’OPPOSIZIONE Dovendo tornare sull’argomento, pare sempre più evidente che gli slogan della passata tornata elettorale del 2018 rimangano nient’altro che tali…solo slogan.

I due più gettonati della propaganda messa in campo dallo schieramento della Sindaca Cristina Compasso erano: “insieme possiamo” e “noi siamo il cambiamento”; bene, a leggerli oggi pare proprio che “insieme non si può” e anche che “non si è cambiato”.

Per lo slogan contenente “Insieme”, questa maggioranza sta dando prova alla cittadinanza che insieme non si riesce a stare; sono di poche ore fa le notizie di nuove scaramucce tra la Sindaca – come ama farsi definire – e la parte “nerboruta” e “dorsale” della sua maggioranza, ovvero il potente consigliere-assessore-vice sindaco Giovanni Iovino; al quale alcuni supporter’s della Compasso imputano le responsabilità di una nascente crisi e chiedono in base a quale canone “alzi la voce” in maggioranza.

È facilmente spiegabile, Iovino non deve dimostrare un bel nulla alla sua Sindaca ed ai suoi stretti collaboratori di staff; egli infatti è stato il più votato a Cellole, aumentando notevolmente il proprio portafoglio elettorale e staccando di ben 250 voti circa il secondo degli eletti nella lista “Cellole Libera”, ovvero il simpatico dott. Giovanni Di Meo  – tra le altre cose cugino della Sindaca ed ispiratore della sua lista. Per cui, Giovanni Iovino, simpatico o antipatico che sia, competente o incompetente, bello o brutto, alto o basso, la voce la alza fino al raggiungimento del volume di 672 voti certificati dalla Prefettura di Caserta contro i 2500 totali della lista “Cellole Libera”.

Spiegato ciò – ma i cellolesi ed i componenti dello staff della Sindaca, in particolare, dovrebbero capirlo da soli – vediamo quali sono in dettaglio i motivi del malcontento che sta montando in maggioranza.

Da un lato c’è Giovanni Iovino, che scalpita dopo essere stato “accarezzato” dalla mano del Consigliere Regionale Luigi Bosco, che conscio del potenziale di fuoco del geometra cellolese, lo ha prima convinto a fornire tutto l’appoggio possibile ai suoi candidati per le provinciali di qualche settimane fa e poi lo ha proposto come candidato alle prossime regionali di maggio nella costituenda lista di Italia Viva di Matteo Renzi, di cui Bosco è coordinatore assieme a Nicola Caputo. Iovino ha svolto con diligenza il compito affidatogli, portando con se la maggior parte dei consiglieri di maggioranza, e qualche “mala lingua” sostiene anche un pezzetto dell’opposizione in consiglio comunale.

Dall’altro lato della contesa, invece, a dar sostegno alla Sindaca Compasso, sono rimasti: il già citato cugino Giovanni Di Meo, la consigliera Loredana Manfredi (che sta portando la croce del licenziato marito, riconosciuto “furbetto del cartellino” all’ospedale San Rocco di Sessa) e la consigliera Giusy Pecoraro – della quale abbiamo già trattato per via degli appalti affidati direttamente all’impresa di suo padre.

Questi gli schieramenti in campo, che avrebbero preso l’abbrivio dalle rimostranze dell’altro consigliere comunale Umberto Sarno, il quale lamenta la mancata candidatura alle recenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale.

Restando in ambito di numeri, e di potenza di fuoco…una cosa, ad onor del vero non ce la riusciamo proprio a spiegare. Umberto Sarno, nella lista di “Cellole Libera” è stato il meno votato, appena 231 voti – dieci in più del primo dei non eletti, quell’ Palmieri Gaetano assunto poi nello staff della Sindaca Compasso. Diciamo pure che Sarno, candidato alle elezioni passate con la lista del Sindaco Barretta, non riuscì a farsi eleggere restando fuori dai giochi e rientrando in campo solo a causa della disgrazia capitata al compianto Barretta per la quale si tornò alle urne dopo poco più di un anno. Nonostante questa evidente mancanza di forza elettorale, Sarno fu subito premiato con una delega all’ambiente ed al bilancio, senza per’altro essere nominato assessore. Perché sono state affidati incarichi così importanti senza nominare assessore, uno che eletto per il rotto della cuffia?

Per questo quesito, ci aspettiamo messaggi in redazione da parte dei cellolesi amanti della verità!

Anche in considerazione di questa inspiegabile scelta politica della Compasso, appare incomprensibile la pretesa di candidatura del Sarno alle provinciali; logica avrebbe suggerito la candidatura di un “cavallo” più robusto per rappresentare Cellole nel parlamentino di via Saint’Gobain… maragi proprio un Giovanni Iovino o in alternativa un Giovanni Di Meo, dai pesi specifici elettorali molto più ben ponderati.

Ma no, si continua pervicacemente a iper-valutare un azzoppato (dalle urne) Umberto Sarno.

I misteri della politica….

Venendo all’altro slogan del “cambiamento”, prendiamo a spunto le rimostranze ricevuto da parte di due attenti oppositori dell’attuale maggioranza Cellolese.

Da un lato troviamo il consigliere Franco Sorgente che ha mandato “garbatamente” a quel paese la Sindaca e suo fratello Attilio, colpevoli a suo dire di aver tentato di circuire lui e altri componenti della minoranza, con lo scopo di trovare una stampella ad eventuali abbandoni da parte di Iovino e soci.

A fargli eco, dall’altro lato, è stato subito l’ex sindaco facente funzioni, Francesco Lauretano che ha tacciato la maggioranza di “chiacchiere ed immobilismo” oltre che di mancanza di capacità gestionale, facendo un elenco di cose non risolte o non affrontate – vedi ad esempio, l’incapacità di gestire il rapporto con il Consorzio CI.TE. che ha lasciato di nuovo i dipendenti cellolesi senza stipendio. Lauretano ha anche sollevato lo strano caso del Comandante dei Vigili Urbani Pierluigi Casale, il quale pur svolgendo un ottimo lavoro, è stato investito della delega ai lavori pubblici oltre che all’ambiente; circostanza inconsueta e troppo gravosa per un uomo già incaricato di un compito delicato quale l’ordine pubblico e la viabilità.

Queste parole dei rappresentanti della minoranza cellolese, testimoniano come non sia cambiato nulla rispetto alle tanto vituperate gestioni precedenti; di giochetti se ne fanno ancora per portare i consiglieri di qua e di la della maggioranza, di incarichi ad personam se ne distribuiscono in quantità per fare clientela tra le proprie fila e di incompetenza verso le problematiche sollecitate dai cittadini ce ne è a iosa.

“Insieme non si cambia”, questo è il nuovo slogan affibbiato alla povera Sindaca Cristina Compasso, che si sente sempre più spesso frequentando le piazze cellolesi.

Nonostante tutto, una svolta va data, la situazione di stallo in un modo o in un altro va superata e i cittadini devono trovare soddisfazione nei loro bisogni senza rimandare in onda il solito teatrino del vittimismo e del pietismo al quale si è assistito fin ora….