– di Salvatore Zinno –
Tanto tuonò che piovve; citazione facile per chi racconta di questioni legate all’inquinamento del litorale domizio ed alla gestione degli scarichi reflui-fognari del comune di Sessa Aurunca…come a dire: lo stiamo raccontando da mesi ma pare che nessuno abbia preso provvedimenti.
D’altra parte, ci eravamo lasciati il 9 luglio scorso (LEGGI), dopo aver pubblicato la terza puntata sulla questione inquinamento del litorale domizio, con un arrivederci “alla prossima puntata…”, ed eccoci qui a raccontarne.
Qualcosa si sta muovendo quindi, vuoi per le inchieste che abbiamo realizzato nei mesi passati. Vuoi per il pressing di alcuni operatori turistico-commerciali che operano sulla fascia costiera di Baia Domizia, tra i quali l’instancabile Gaetano Cerrito promotore recentemente di un importante confronto pubblico al quale presero parte ben tre Procuratori della Repubblica, tra i quali la dott.sa Troncone della Procura di S.Maria C.V. Vuoi anche per le puntualizzazioni di alcuni settori della politica provinciale che hanno alimentato il dibattito sul tema della balneabilità del mare casertano, come nel caso dei “richiami” dell’ex parlamentare Camilla Sgambato ai suoi colleghi del PD sessano capitanati dal consigliere regionale Gennaro Oliviero, oppure per le dichiarazioni del Presidente della Provincia Magliocca che ha istituito addirittura una commissione di studio sul problema. Vuoi anche, e soprattutto, per il vivace dibattito alzato dai tanti turisti-vacanzieri proprietari di seconde abitazioni proprio a Baia Domizia, i quali da sempre chiedono (ahinoi abbastanza invano) l’impegno delle amministrazioni comunali di Cellole e Sessa Aurunca per il monitoraggio e la risoluzione della questione inquinamento marino, legato in maniera indissolubile alla forte presenza di insediamenti abitativi totalmente abusivi e privi di adeguati sistemi di raccolta dei reflui; basti citare le migliaia di case costruite nel Pantano di Cellole in spregio al vincolo “Galasso”, oppure gli insediamenti sanati con la legge 47/85, ma altrettanto privi di servizi di urbanizzazione delle zone di San Sebastiano e della fascia pedemontana oltre che della “terra di nessuno” tra Levagnole e Baia Felice nel comune di Sessa Aurunca.
Bene, per questi motivi, ieri una nutrita pattuglia di Carabinieri, composta da uomini del NOE, dei Carabinieri Forestali e della Sezione Operativa, hanno fatto visita agli uffici del Municipio di Sessa Aurunca dove hanno cercato ed acquisito documentazione riguardante la gestione dei reflui fognari.
Che sia l’inizio di una seria presa di coscienza da parte degli organi investigativi sammaritani di ciò che da anni tutti conoscono, e per tutti si intendano i vari amministratori che si sono succeduti alla guida del comune aurunco, lo vedremo solo con il tempo, ma è comunque un inizio. Un inizio che serva a smontare la sicumera ingiustificata di alcuni amministratori comunali sessani che addirittura l’estate appena passata, spalleggiati dal presidente della settima commissione permanente della Regione Campania – quella che si occupa di ambiente – il sessano Gennaro Oliviero, furono autori di diverse pubbliche audizioni in Regione con l’intento di smontare le denunce, definite strumentali, sullo stato penoso del mare di Baia Domizia. Audizioni, è bene ricordarlo, che gli si ritorsero contro, perché gli invitati esterni all’amministrazione comunale, ovvero ARPA e Consorzio di Bonifica, confermarono che gli scarichi abitativi finivano direttamente a mare senza depurazione. Ma anche questi fatti, li abbiamo abbondantemente raccontati.
La situazione che avranno trovato ieri i Carabinieri nella loro visita agli uffici comunali, non può che essere molto deludente, perché l’intero territorio comunale di Sessa Aurunca è completamente sprovvisto di impianti di depurazione, fatta salva la frazione di San Carlo che possiede un piccolo depuratore (ma che a detta dei tecnici ARPA che lo monitorano, spesso è stato trovato non funzionante) e la frazione di Baia Domizia nord che convoglia i propri scarichi nel vicino depuratore di Cellole. Su questo ultimo, ci sono due notazioni da riportare. La prima; nel pieno della stagione turistica, con la sola popolazione domiziana che arriva a superare le cinquantamila unità (quelle ufficiali alle quali non sono sommati i Pantaneros), il depuratore di Cellole riesce a trattare correttamente tutti i reflui ricevuti? La seconda è legata più ad un mero vizietto che hanno dalle parti del comune di Sessa, ovvero quello di non essere troppo precisi con i pagamenti. Infatti, come anche la sindaca Compasso ebbe a lamentarsi qualche mese fa, pare che il Comune di Sessa guidato dall’Avv. Silvio Sasso, sia molto indietro con i versamenti del “dovuto” al comune di Cellole per il trattamento dei reflui di Baia Domizia nord nel loro depuratore, come da apposita convenzione di quasi vent’anni fa.
Tornando a ieri, “Radio Fante” racconta di una infuocata giornata vissuta al municipio sessano, dove un Silvio Sasso, visibilmente preoccupato, cercava di convocare nel suo studio ad uno ad uno i tecnici comunali che potevano offrirgli un competente soccorso prima che gli stessi venissero intercettati dagli inquirenti; dal caposettore urbanistica Raffaele Aliperti, al neo acquisto Tommaso Fusco come responsabile settore ambiente, oltre ai geometri Rafaniello Di Resta e Giordano che conoscono bene la questione depurazione essendo stati i più direttamente interessati ad occuparsene negli anni. Sempre “Radio Fante” suggerisce che la preoccupazione degli amministratori e degli amministrativi sia cresciuta quando sono stati chiesti chiarimenti su alcuni finanziamenti ottenuti dal comune di Sessa con destinazione d’uso per l’ambiente, ma pare che invece siano stati spesi per altre cose.
In conclusione, l’azione investigativa che ha preso il via ieri al comune di Sessa Aurunca, ma che pare provenga da investigazioni già molto avanzate della Procura sammaritana, sta muovendo i propri passi nella direzione da sempre auspicata dagli abitanti (seppur in maggioranza solo estivi) di Baia Domizia, ovvero l’accertamento delle responsabilità sulle condizioni del mare non sempre soddisfacenti.
Il passo successivo sarà sicuramente rivolto all’imbarazzante contesto urbanistico abusivo del Pantano che tanto contribuisce alla fatiscenza ambientale dell’area e della cui colpa si sono macchiati gli amministratori cellolesi degli ultimi trent’anni.
Certamente una situazione molto imbarazzante per il sindaco Sasso, che sta avendo a che fare con presunte irregolarità ambientali proprio alla vigilia della visita a Sessa del Col. Sergio De Caprio (il già noto capitano Ultimo dei Carabinieri, che tra e altre cose arrestò Salvatore Riina) il quale parlerà agli studenti sessani di problematiche ambientali e di eco-reati. Infatti, il 28 ottobre prossimo si terrà questo dibattito presso il liceo A. Nifo, al quale è prevista la partecipazione anche del Sindaco Sasso.
Come finirà il confronto Ultimo Vs. Sasso? Alla prossima puntata….