STRASBURGO – “Un’unica, grande No Tax area per le imprese che decideranno di lasciare il Regno Unito per trasferire le loro attività nel Mezzogiorno”. È la proposta lanciata da Aldo Patriciello, parlamentare europeo e membro del Gruppo Ppe, a margine della votazione del Parlamento europeo, riunito a Strasburgo in seduta plenaria, relativa al sostegno dell’Ue ai lavoratori colpiti da una Brexit senza accordo. “Abbiamo due esigenze – ha dichiarato Patriciello al termine della votazione dell’Eurocamera -, entrambe fondamentali per la crescita e lo sviluppo dell’Ue. Quella di tutelare le tantissime imprese che operano nel Regno Unito e che non vogliono abbandonare il mercato unico; e quella di favorire lo sviluppo economico delle regioni più svantaggiate. L’instaurazione di una No Tax area nelle regioni del sud Italia per tutte le aziende che, a seguito della Brexit, decideranno di lasciare Londra, credo sia un’azione in grado di dare risposta a queste esigenze, oltre che a lanciare un messaggio potente a tutti gli investitori. Soltanto pochi giorni fa – ha spiegato l’eurodeputato azzurro – la Commissione Ue, con una lettera indirizzata al Governo italiano, ha lamentato lo scarso livello di investimenti pubblici al sud. Ecco, questa è l’occasione giusta per invertire la rotta e ridare centralità politica, prima ancora che economica, al destino del Mezzogiorno. Attrarre aziende e investitori nelle regioni del sud non solo ridarebbe ossigeno al settore economico e produttivo, ma sarebbe uno stimolo fondamentale per attuare quei progetti da sempre promessi e fino ad ora mai realizzati, primo fra tutti un grande piano per le infrastrutture di collegamento. È ovvio – ha proseguito Patriciello – che servono idee chiare circa le misure da mettere in atto per rendere davvero attrattivo investire nel Mezzogiorno. Penso, ad esempio, all’esenzione dal pagamento di Ires e Irap, come anche zero tasse sul reddito d’impresa per le aziende che vorranno trasferirsi o, ancora, alla concessione gratuita di tutti i capannoni attualmente dismessi o inutilizzati. Sono convinto che un’azione del genere avrebbe effetti immediati sull’occupazione, sulla crescita degli investimenti, sull’aumento della competitività delle imprese, oltre ad essere un formidabile freno all’emigrazione giovanile. Nei prossimi giorni – ha concluso l’europarlamentare molisano – cercherò di confrontarmi con i miei colleghi parlamentari per coinvolgere il Governo, le Regioni interessate, le istituzioni europee e cercare così di formalizzare la proposta”.