“Dopo il 1 novembre 2018, ancora una volta l’impianto STIR di Santa Maria Capua Vetere (si scrive così …. ma si legge San Tammaro), è stato nuovamente “ferito” da un incendio, un incendio che ha riacceso le preoccupazioni di un’ampia fascia di territorio, la cui salute è già provata dalle tante nefandezze che da decenni li ha messi in croce: diossina, polveri sottili, rifiuti abbandonati o incendiati, senza voler assolutamente riportare nel dibattito, quale elemento principe, tutte le emergenze rifiuti, le discariche e gli impianti che mancano perché si continua a pensare nimby (not in my back yard–non nel mio cortile)”.
Inizia così la dichiarazione di Emmidio Cimmino, segretario provinciale del Partito Democratico, in merito al nuovo incendio divampato nell’impianto STIR di Santa Maria Capua Vetere.
“Ma come può un impianto pubblico di stoccaggio dei rifiuti andare a fuoco? Le telecamere ci sono? Ci sono rilevatori termici e un impianto di primo spegnimento?
Siamo arrivati al punto di non ritorno. I tavoli di concertazione che con tanto impegno sono stati messi in piedi, negli anni, non bastano e non funzionano più.
I Sindaci sono l’autorità che “sul territorio” deve tutelare la salute pubblica, quindi, anche per loro è giunto il momento di dire basta! Basta a chi crede di poter lavarsene le mani, basta a chi promette e non realizza, basta a chi prende impegni e non li mantiene: i cittadini sono stanchi di vivere terrorizzati da queste vicende che si ripetono innumerevoli, ciclicamente, frequentemente, coinvolgano tutti, su questo tema non ci si divide, non ci sono maggioranze o minoranze che tengano: difendere la vita, tutelarla, non ha colore. È un problema di umanità, perché la vita è la somma che dà il valore dell’umanità.
Peraltro, leggo tanti commenti ma nessuno di essi centra il cuore del problema. La gestione dello Stir è della provincia di Caserta attraverso la Gisec, e la provincia deve rispondere di questo ennesimo disastro, una voce che non si sente, che non parla, non dice cosa vuole fare.
Non è nel nostro DNA infierire, ma la questione va affrontata definitivamente coinvolgendo anche il Ministero dell’Ambiente e la Regione Campania. Tutti devono capire che è ora di mettere un punto, altrimenti ogni comunità, l’impianto, se lo può anche fare a casa sua: questi cittadini non sono disposti a subire altre sciagure.
Difendere la salute di tutti è un dovere, molto di più in un territorio destinato a dover sopportare e a sacrificarsi senza saperne il perché.
Per queste ragioni nelle prossime settimane, il partito democratico organizzerà una giornata di discussione e di proposte sul tema, perché a Caserta, non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno.
Infine, a tutti i Sindaci rivolgo un accorato appello, non aspettiamo il prossimo incendio o la prossima puzza, ora è il tempo”.