BASKET. ROSETO MANDA KO CASERTA CON UNA TRIPLA DA METÀ CAMPO. DISCUSSIONI SULLA VALIDITÀ DEL CANESTRO, ECCO LA VERITÀ

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di Alessandro Aita

CASERTA – Beffa atroce per la Juvecaserta ieri sera. La squadra di Nando Gentile ha rimandato l’appuntamento con i due punti nel campionato 2019/2020 di A2 incassando una sconfitta dopo due supplementari ai danni di Roseto, battuta in Supercoppa. I bianconeri erano riusciti a rimontare dal -17 trascinati da Seth Allen, che aveva segnato i punti del vantaggio con poco più di un secondo di gioco del secondo overtime, ma Aristide Mouaha firma la beffa con una preghiera da centrocampo che bacia il tabellone e finisce a canestro per il 112-113 finale. Un canestro molto discusso, con molti dei tifosi accorsi al Palamaggiò che urlano allo scandalo essendo il tiro stato scoccato, secondo loro, fuori tempo massimo. Già da ieri sera è iniziata la guerra tra le varie ‘fazioni’, ovviamente suddivise per tifoserie: a Roseto il canestro è buono, all’ombra della Reggia no. Ognuno con una prova diversa: i bianconeri fanno affidamento sulla stop lamp sul tabellone illuminatasi prima del tiro, gli abruzzesi invece indicano il tabellone centrale a loro discolpa, che indica un centesimo di secondo quando il tiro viene scoccato:

chi dei due sembra dunque avere ragione? A dircelo è il regolamento FIP del 2018, che scrive a pagina 16:

Un quarto, un tempo supplementare o la gara terminano quando il segnale acustico del cronometro di gara suona per la fine del quarto o del tempo supplementare. Quando il tabellone è regolarmente provvisto di illuminazione di colore rosso lungo il suo perimetro, tale accensione ha la precedenza sul segnale acustico di fine gara

A pagina 51 viene nuovamente ribadito il concetto:

“Quando il tabellone è equipaggiato con luci rosse e gialle lungo il perimetro e sul lato superiore del perimetro, l’illuminazione ha la precedenza sul suono del cronometro di gara e dell’apparecchio dei 24 secondi”. 

Dunque, leggendo questi due commi del regolamento ufficiale, sembra che Caserta abbia ragione a lamentarsi. Ma la Juve deve prendersela anche con se stessa: stop lamp e cronometro principale sembrano non essere coordinati. Cosa più importante, è la Juve stessa ad essere finita sotto di 17 lunghezze fra terzo e quarto parziale, venendo costretta ad una rincorsa a perdifiato fino all’amaro epilogo contro una diretta concorrente per la salvezza. Bisogna rialzarsi, e in fretta: con Piacenza c’è bisogno di un cambio di rotta.

Intanto arriva anche la nota della società: “In relazione al canestro che ha deciso il confronto tra la nostra squadra e Sapori Veri  Roseto degli Abruzzi, lo Sporting Club Juvecaserta, esclusivamente per ristabilire la verità dei fatti e senza nulla togliere al successo degli abruzzesi, ritiene opportuno evidenziare che, dalle prove televisive e fotografiche in suo possesso, l’ultima azione risulta falsata da due errori, imputabili alla terna arbitrale ed al tavolo degli ufficiali di gara. Nel momento in cui lo stop lamp è accesso ed il tabellone segna 0, come risulta evidente dalle foto allegate al presente comunicato, la palla è ancora nelle mani del giocatore Mouaha e, perciò, a norma di regolamento, il canestro non doveva essere convalidato dalla terna arbitrale. Dall’esame del filmato, poi, si rileva che conteggiando la durata dell’ultima azione, che sarebbe dovuta partire ad un secondo e 41 centesimi dal termine – il tempo era bloccato e c’era stato un timeout – la stessa è durata un secondo e 91 centesimi a conferma del ritardato avvio del cronometro da parte dell’ufficiale di gara.
Tanto si ritiene opportuno precisare senza alcun spirito polemico, ma soltanto per ristabilire l’esatta verità dei fatti, evitando interpretazione distorte – che pur sono apparse su vari organi di stampa e sui social – e, soprattutto, chiedendo agli Organi Federali – cui è stata inviata la relativa documentazione – di intervenire, per quanto nelle sue possibilità, per evitare il ripetersi di errori che finiscono con inficiare la regolarità delle gare”.