NELL’UFFICIO DI STAFF DELLA SINDACA, ENTRA CHI SI LAMENTAVA DEI PRIVILEGI PRECEDENTI!
– di Giulia Bosco –
Come spesso accade, “l’appetito vien mangiando…”!
A Cellole sta accadendo proprio questo, dove l’appetito dell’opposizione è stato stimolato dalla nostra inchiesta sulla questione “cancello pre-pagato” al papà di una consigliera comunale di maggioranza; ed ecco che sono iniziate le “segnalazioni” di altre circostanze curiose corredate di atti.
Oggi racconteremo della costituzione dell’Ufficio di Staff della Sindaca, giusto Decreto Sindacale n° 8 del 07/06/19. Premesso che tutto è stato svolto nella massima regolarità e trasparenza così come dal “mitico” art. 90 del TUEL, il quale conferisce ai sindaci – ma ai politici in genere – un arbitrio totale e quasi insindacabile nell’affidare gli incarichi nel proprio staff.
Fatta questa doverosa premessa, perché abbiamo qualcosa da raccontare in merito a questo argomento? Presto detto e basta fare un piccolo passo indietro per scoprirne le origini.
Siamo agli ultimi giorni prima del voto per le comunali del 2018, comizio della candidata Sindaca Cristina Compasso (in piazza Compasso), con tutta la sua squadra schierata sul palco che di li a poco, con regolarità militare, in maniera individuale offrirà il proprio contributo dialettico alla causa della lista “Cellole Libera”. Con il passare delle settimane e dei mesi, da quella tornata elettorale, in tanti si sono chiesti: “Libera…ma da che?”; visto che poi, nei fatti, le similitudini con le gestioni precedenti non sono tardate ad emergere…
Torniamo a quella sera, prende la parola il candidato Gaetano Palmieri, che alla fine raccoglierà 221 preferenze risultando il primo dei non eletti, staccato di soli dieci voti da Umberto Sarno, il quale pur essendo l’ultimo degli eletti nella lista Compasso, pare godere di un potere decisionale e gestionale abbastanza ampio. Palmieri mette in scienza una orazione vibrante e calorosa, rubando applausi a scena aperta alla platea numerosa, riservando un passaggio del suo intervento ad un “collega” della lista opposta, al quale dice: “all’amico candidato dell’altra lista…che ha fatto una lista di nomi e di persone che hanno goduto di determinati privilegi, omettendo artatamente i nomi di chi è stato in cabina di regia…”; e fin qui siamo nel “regolare” scambio di polemiche tra avversari. Palmieri continua: “…doveva pensare ad indicare le strategie amministrative per far rientrare, chi per cogliere opportunità di lavoro immediate, si è trasferito fuori dalle mura cittadine, lasciando qui famiglia ed affetti…”; la stoccata è diretta a chi nella precedente amministrazione non ha fatto nulla per l’occupazione giovanile, ripresentandosi alle urne scoperto da questo lato, secondo il giovane Palmieri. Il candidato a questo punto suona la carica, dicendo: ”cari cellolesi i nomi li faccio io…”; e via con un elenco di ragazzi, impreziositi dal sostantivo “mio fratello”, che hanno lasciato Cellole per cercare lavoro altrove. Conclude con un laconico: “…perdonatemi, perdonatemi se dimentico qualcuno…”!
In effetti è proprio la conclusione a lasciare spiazzati. Infatti il giovane Palmieri, alcuni mesi dopo le elezioni comunali che lo hanno visto soccombente, ottiene il “privilegio” di essere assunto a soli ventisei anni, nello staff della Sindaca Compasso con regolare contratto di assistente amministrativo cat. C1 e relativo stipendio come da CCNL, che per il caso in esame prevede una retribuzione lorda di € 1695 e rotti. Come quando a “Monopoly” peschi la carta fortunata!
In definitiva, Palmieri in campagna elettorale lanciava accuse di assunzioni clientelari fatte dai suoi avversari politici nella precedente sindacatura, costringendo i suoi “fratelli” ad emigrare per lavorare e poi viene assunto ex art. 90 TUEL: senza alcuna esperienza lavorativa, senza alcuna competenza specifica, senza un titolo di studio specifico, nello staff della Sindaca con regolare retribuzione, emigrando di pochi metri, dal divano di casa al vicino Municipio.
In “conclusione”, prendendo spunto dalle “conclusioni” del comizio di Palmieri, egli stesso si è davvero dimenticato di qualcuno; oggi dovrebbe rivedere i suoi convincimenti ed inserire se stesso nell’elenco dei privilegiati.
Da ultimo, una simpatica notazione la dobbiamo riservare alla significativa frase dello slogan della campagna elettorale di Palmieri: “noi siamo le idee”. Ebbene, se l’idea era quella di trovarsi un posto di lavoro senza sforzi, raffrontando gli intenti della campagna elettorale e i risultati messi in casa da Palmieri, riscontriamo banalità e una notevole mancanza di fantasia.
Per quanto concerne il Decreto Sindacale di nomina a firma della Sindaca Compasso, non possiamo non apprezzare la blindatura “leguleia” che gli è stata conferita; ma un osservazione la facciamo lo stesso. Il richiamato art. 36 comma 5-ter del D.Lgs. 165/2001 è stato abrogato in via definitiva con D.L. n°75 del 25/05/17, ovvero ben due anni prima che prendesse vita il Decreto Sindacale con il quale sono stati assunti i collaboratori di Staff…
Perciò schifo il mio paese da sempre.
Sono anni che chiedo aiuto per un lavoro ma non sono raccomandata e quindi con due figli da sfamare, io non lo merito un lavoro!
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