di Nicolò Antonio Cuscunà
Continuare a chiedere di riorganizzare il mercato bisettimanale è:
a) accanimento terapeutico rispetto al corpo morto dell’amministrazione Marino;
b) risponde a motivazioni di natura logistico-economica;
c) esigenza quale esempio da indicare alla città.
Le risposte sono scontate e doverose da dare alla città della Reggia.
Imporre il pagamento per l’occupazione suolo pubblico agli ambulanti a posto fisso è doveroso per soddisfare i costi sostenuti dall’E.L. proprietario-gestore dell’area mercatale.
Controllo igienico-sanitario, provenienza delle merci, titoli di vendita è dovere preciso dell’Ente Comune, il sindaco è il responsabile della sicurezza sanitaria pubblica.
Garantire la sicurezza e la salubrità dei luoghi, interni ed esterni, è sempre compito dell’Ente proprietario del mercato.
Nella Caserta in cui insistono più SUPERMERCATI che chiese, a due passi dai MEGA-CENTRI COMMERCIALI INTERREGIONALI.
La città che vanta il triste primato di 2 (due) disseti finanziari deve interrogarsi sui COSTI-BENEFICI da erogare per mantenere in vita il MERCATO DEL FALSO, DELL’ILLEGALE E DELL’ANTIGIENICO.
La buona amministrazione comporta certi obblighi e tra questi APPLICARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RSU.
Come antichi detti insegnano : “il pesce incomincia a puzzare dalla testa, il buon esempio deve venire dall’alto…”…Ebbene, se Caserta è città sporca invasa dai rifiuti , un motivo deve pur esserci : “…l’INCIVILTÀ NASCE ANCHE DAI CATTIVI ESEMPI…”.