IL SINDACO SASSO, NON SI PRESENTA PER I CHIARIMENTI RICHIESTI E VIENE REDARGUITO DALLA CORTE!
– di Salvatore Zinno –
A Sessa Aurunca ed al Sindaco Silvio Sasso, non è che stiano andando particolarmente bene le cose ultimamente; nonostante egli si affanni a pubblicizzare l’ottima riuscita dell’Estate Aurunca, fatta da un lato di spettacolini dalla pessima riuscita costati fior di quattrini e da un altro lato di manifestazioni culturali che invece hanno ottenuto ottimi successi e che non sono stati organizzati – per fortuna – dal comune come ad esempio il Festival della Tamorra e il Festival di Musica d’Insieme, arriva la “sassata” tra capo e collo.
Infatti, in queste ore è trapelata la notizia, che la Corte dei Conti, sezione Regionale della Campania, aveva aperto nel mese di febbraio 2019 una “Istruttoria propedeutica al controllo degli esercizi 2016 e 2017”. A questa istruttoria, il Municipio sessano ha risposto con una nota solo il 10 luglio scorso, cosa che ha fatto storcere il naso ai Giudici della Corte, i quali scrivono: “…che a seguito di loro sollecito, il questionario richiesto veniva inviato con un rilevante ritardo rispetto al limite ordinatorio fissato dalla Sezione”; queste le parole dei Giudici fissate nella delibera 174/2019 del 31/07/19.
C’è stata appunto una delibera, che è stata adottata dalla Sezione della Corte dei Conti a seguito dell’apertura dell’istruttoria che doveva culminare nell’adunanza pubblica del 19 luglio, alla quale il comune di Sessa Aurunca ha pensato bene di non presentarsi per spiegare le proprie eventuali ragioni.
Ma in dettaglio cosa contesta la Corte dei Conti al Comune di Sessa?
Innanzitutto i Giudici contestano la discrepanza evidente delle somme relative ai FCDE (fondo crediti di dubbia e difficile esigibilità), i quali altro non sono, in contabilità finanziaria, che un fondo rischi diretto ad evitare l’utilizzo di entrate di dubbia e difficile esazione.
I Giudici hanno valutato come “poco chiare ed evasive” le risposte e la documentazione fornite dal Comune e dal collegio dei revisori dei conti.
Inoltre, è “sparita” una somma di €1.003.305 dalla parte relativa ai fondi pluriennali vincolati.
Mentre nella parte di “riepilogo generale delle entrate” il Comune riporta un residuo attivo per un totale di € 26.541.828 mentre la Corte ritiene che la somma esatta da riportare sarebbe dovuta essere di € 20.142.199 con una discordanza di ben € 6.432.237.
Altro punto di grossa dolenza, rilevato dalla Corte dei Conti, è quello relativo alle anticipazioni di tesoreria ed al ricorso continuo dell’amministrazione sessana a questo strumento; circostanza che avrebbe portato il Comune, secondo i rilievi della Corte, a pagare € 384.407,61 di maggiori interessi, causando un aggravio di spesa sulle tasche dei cittadini.
La Corte ha inoltre sottolineato come l’amministrazione Sasso faccia continuo ricorso “all’utilizzo costante di fondi aventi specifica destinazione ed impiegati per spese di parte corrente non ricostituiti”; Determinando, di fatto una “scopertura di cassa” per l’anno 2017 per la quale, la Corte aveva pregato di specificare come s’intendesse reintegrare tali fondi, atteso che il dato provvisorio 2018 evidenziava la stessa criticità. Quindi in questo caso si tagliano le gambe ad eventuali addebiti di responsabilità all’amministrazione Tommasino, essendo in carica Silvio Sasso dal giugno 2016.
Alla luce di queste gravi difformità rilevate, la Sezione della Corte Campana, presieduta dal Fulvio Maria Longavita, ha ordinato al Comune di Sessa Aurunca, di provvedere entro e non oltre il 10 settembre 2019, di: a) fornire i prospetti definitivi afferenti ai risultati di amministrazione 2016-2017 e dati pre-consuntivi 2018; b) determinare in maniera corretta (i Giudici hanno fornito anche un esempio di calcolo – NDR) la percentuale di incasso sui residui del quinquennio antecedente all’esercizio cui il FCDE si riferisce; c) chiarire le discordanze dei dati forniti dal comune con la loro nota 13451 del 10/07/19; d) motivare analiticamente la mancata inclusione dei fondi pluriennali per la somma di € 1.003.305; e) quantificare le maggiori entrate prospettate dall’amministrazione con dati aggiornati ed eventualmente afferenti anche al pre-consuntivo 2018.
Insomma, a conti fatti – per restare in tema – è calata una bella gatta da pelare sull’amministrazione Sasso, di cui solo oggi siamo venuti fortuitamente a conoscenza di cui nessuno in Municipio sapeva nulla; tutto tenuto nascosto per evitare che le opposizioni ne prendessero consapevolezza e potessero – magari loro – dare la doverosa informazione ai cittadini che dovranno farsi carico economicamente dei disastri contabili evidenziati dalla Corte dei Conti della Campania.
Non resta altro da fare che seguire con attenzione la vicenda per capire come Sasso proverà a togliersi dall’angolo “contabile” nel quale è stato confinato dalla Corte e quali saranno le conseguenze per la cittadinanza, di questa “finanza creativa” dell’amministrazione a trazione festaiola Sasso/Oliviero… non a caso, diversi mesi fa, dalle pagine di questo giornale parlavamo dell’amministrazione Sasso in stile “Festa, Farina e Forca”, dove la forca è rappresentata dalle tasse che i cittadini dovranno versare per soddisfare la Festa e la Farina tanto care al Sindaco ed ai suoi Assessori.