IL PD CON LICENZA DI DISCRIMINAZIONE

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di Francesca Nardi

Continuare a trattare quelli della Lega come degli appestati, non porterà da nessuna parte e lasciarsi prendere la mano fino a demonizzare coloro che, nei consigli comunali amministrano assieme alla Lega, è addirittura inqualificabile ed assai pericoloso per quella “democrazia” che si cita troppo spesso e che stiamo svuotando di ogni significato. Camilla Sgambato deve, comprensibilmente, digerire la delusione per il mancato incarico di sottosegretario,, ma non è con le sortite di qualche giorno fa, che ci farà rimpiangere di non avere avuto la possibilità di farle gli auguri per il nuovo incarico. L’attuale guerra per bande all’interno del Pd non ha nulla di nobile, ma è vecchia come il cucu’ che a ritmi regolari, esce dalla casetta…E quando il cucù esce dalla casetta, significa che qualcuno si affaccia all’orizzonte, lasciando intendere che è venuto a dividere i buoni dai cattivi…Sembra indirizzare il pensiero in tal senso, la ricomparsa di Adolfo Villani, valente e prestigioso politico di sinistra,  che si era arroccato sull’Aventino dello scontento, dichiarandosi estraneo a tutto, per diverso tempo. Oggi ritorna in campo,  (anzi ieri, con la vittoria di Branco a Capua), riteniamo… con obiettivi precisi…e torniamo all’argomento principale: l’atteggiamento della cara Camilla Sgambato… Siamo del parere che la sbattuta in petto, contro un consigliere che ha sempre votato in linea con il Pd, sia leggermente “scordata” e la dica lunga sul clima che si profila all’orizzonte, in vista delle elezioni regionali, ma soprattutto, riteniamo che apra scenari  da brivido blu, sui rapporti interni ed esterni di un partito che, dopo aver “inguacchiato” alla grande, pro e contro tutto il mondo, adesso fa “o’ bellill” partecipando al governo “più bello e colorato che c’è?” Cosa dovremmo aspettarci come prossima mossa strategica in Campania?,…l’accoppiata Pd-M5S per stringere De Luca e piegarlo a miti consigli?, la mancata nomina di suo figlio Piero a sottosegretario, sarebbe una mossa in tal senso?, troppo renziano o presunto tale o troppo poco zingarettiano o presunto tale? Comunque sia, se si desidera marcare la differenza tra i “nobili” del Pd e gli “zoticoni” della Lega, sarà opportuno che, ad iniziare dai vertici locali del partito, presidente in testa, non ci si uniformi a ciò che si mostra di condannare quotidianamente, cioè alla discriminazione ed al razzismo politico. A giudicare dai toni e dalla foga di Camilla Sgambato, che non perde occasione per fare la schizzinosa nei confronti dei rappresentanti della Lega, la presidente del Pd, sta mettendo in atto un vero e proprio tentativo di emarginazione nei confronti di persone che hanno il suo stesso diritto, di professare una certa fede politica. Fare politica non significa esattamente dire il contrario di chi sta dall’altra parte della barricata,  ma “forse” è qualcosa di differente che potrebbe, in alcuni casi, persino coincidere con il pensiero dell’avversario, ma… questa ovviamente,  è la “nobiltà” della politica che si è persa per la strada. La nuova legge promulgata, de facto, da un certo Pd sembra essere: la differenza tra noi consiste nel fatto che, io ti insulto quanto mi pare perché sono del Pd e quindi sono depositario del Verbo e tu no, perché sei leghista e non hai diritto di parola. E poiché la realtà degli altri è quella che conta, l’impressione che se ne ricava, è pessima e retriva. Hasta la suerte!