di Nicolò Antonio CuscunàMeglio identificato come luogo in cui NON SOPRAVVIVE NULLA di QUESTE MANIFESTAZIONI in origine SINONIMO di CULTURA, SOCIALITA’, RICCHEZZA e SOLLECITAZIONE SENSUALE. In origine l’uomo, divenuto sedentario allevatore, agricoltore, artigiano s’incontrava in luoghi ed a ricorrenze prestabilite , con altri suoi simili, provenienti da lontani villaggi, praticava il BARATTO, scambio, mercanteggiava i suoi averi con altri di cui necessitava. Fin da subito l’uomo comprese l’utilità di tale attività, allo scambio di merci si sommavano quelli di usi, costumi, religione, esperienze, conoscenze,…senza le quali , forse , l’uomo non avrebbe raggiunto determinate evoluzioni. Il luogo degli scambi-incontri, nelle diverse epoche e luoghi , assunse sempre più valore sociale ed economico . Nasceva il MERCATO …dalla costumanza di mercanteggiare cioè riconoscere il valore alla merce. Nel mercato si esponevano i prodotti per renderli appetibili, desiderabili al possesso; nasce il VALORE di SCAMBIO la MONETA, il CREDITO. LE LEGGI CONTROLLORI DELL’ECONOMIA NASCONO NELL’EVOLUZIONE DEI MERCATI. Il mercato veniva svolto in circostanze e luoghi prestabiliti , a scadenze regolari legate a ricorrenze sacre e profane. I mercati favorirono la nascita di nuovi villaggi, luoghi d’incontro di differenti popoli, civiltà e culture. I mercati e le fiere alla base del sorgere delle CIVILTA’ dell’UOMO. Ai tempi di Roma era lo specchio della POTENZA dell’URBE, ed alle mercanzie si aggiungevano manifestazioni di giochi popolari. proibiti e non solo. Nel medioevo si svolgevano nei pressi delle Cattedrali , erano veicolo di divulgazione religiosa con prediche e esposizioni di reliquie. Venivano svolte dentro le mura delle città , e si eliminava il pagamento delle gabelle riscosse dal feudatario per attrarre mercanzie e acquirenti. Nacquero : credito, banche e l’usura. Col passare dei secoli le fiere-mercato determinarono sempre di più: USI, COSTUMI e FORTUNE ECONOMICHE e SOCIALI di CITTA’ E REGIONI. A Caserta in epoca medioevale il mercato veniva svolto nel Borgo, nella piazza della Cattedrale con annessa sede vescovile, successivamente trasferito in pianura a Falciano, Col tempo lo ritroviamo davanti a palazzo Acquaviva , sede di prefettura-questura, …di seguito, epoca post-bellica, nell’attuale piazza Matteotti,…, via Delle Ville e, negli anni ’90 in via Petrarelle dove attualmente è allocato nella grande area all’uopo realizzata. COSA RESTA DEL VALORE INIZIALE DELLE FIERE MERCATO ALL’ORIGINE? Senza girare intorno al problema , senza tergiversare per ammorbidire i toni della questione, l’area mercatale di via Petrarelle è UNA LANDA DESOLATA IN CUI SONO SVOLTE ATTIVITA’ CHE NULLA HANNO IN COMUNE CON LE ORIGINI-VALORIALI di FIERE E MERCATI. Si espongono merci in dubbio di controlli, non originali e di nicchia, non a kilometro zero, né artigianali, ecc.
Non serve a calmierare il mercato, prodotti similari, certificati, controllati, sono venduti nella grande distribuzione, di cui Caserta è CAPOFILA dell’area vasta di riferimento. Non porta utile economico alle casse dell’erario comunale e nazionale, al contrario , l’Ente Comune ci rimette nella RACCOLTA DEI RIFIUTI… colpevolmente ancora NON DIFFERENZIATI . IL MERCATO BISETTIMANALE di Caserta è diventato luogo dove le ILLEGALITA’ sembrano abbondare più delle mercanzie, basta vedere il commercio degli stracci. Parcheggiatori abusivi, assenti solo i giorni di presenza di agenti della G.d.F. Vendita di cineserie di merci contraffatte, oltre che di dubbia provenienza. Non mancano i borseggiatori, ed i truffatori e vige l’assenza delle norme più semplici e basilari di IGIENE ALIMENTARE. Ed i servizi igienici sono insufficienti e igienicamente inaccettabili e non controllati. INSOMMA , non si comprende a chi giovi il perdurare l’esistenza di un luogo da tempo HA CESSATO d’ESSERE quello di cui alla STORIA delle ORIGINI . CHIUDERE IL MERCATO BISETTIMANALE POTREBBE RAPPRESENTARE UNA SVOLTA NELLE NON SCELTE DELL’AMMINISTRAZIONE MARINO. CHIUDERE E DECENTRARE NEI MERCATINI RIONALI, con PRODUTTORI E PRODOTTI CONTROLLATI, FAVORENDO gli ASSOCIATI di CAMPAGNA AMICA, ARTIGIANI, PRODUTTORI A KM ZERO. MIGLIORARE LA FRUIBILITA’ E CONCORRENZA, RINVIGORENDO LE ORIGINI CULTURALI ED ECONOMICHE DELLA FIERA-MERCATO. ELIMINARE I MILLE DISAGI DEI FRUITORI, DEI RESIDENTI, RESTITUENDO DIGNITA’ AI COMMERCIANTI ONESTI, ANCH’ESSI VITTIME DI UN SISTEMA ORAMAI FUORI CONTROLLO.