OSPEDALE SAN ROCCO, SETTE MESI PER UNA COLONSCOPIA… URGENTE

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(f.n.) – I livelli di assistenza franano soprattutto per mancanza di umanità…senza preamboli introduttivi, vi raccontiamo la storia di Luciano che sintetizza la disorganizzazione e la cialtroneria gestionale di un servizio pubblico e dichiara ancora una volta il volontario pernicioso disegno di distruzione del P.O. San Rocco di Sessa Aurunca. Siamo nella primavera di quest’anno, Luciano ha 49 anni e vive in un comune della nostra provincia, appartenente al bacino di utenza dell’Ospedale sessano; da qualche tempo Luciano accusa forti dolori all’addome e, consigliato dal suo medico, in data 29 maggio, attraverso la Farmacia del suo Comune, prenota una colonscopia all’Ospedale San Rocco. L’indagine viene fissata per il 17 settembre p.v.. Alla fine di agosto qualcuno dal Cup, chiama Luciano e gli comunica che non sarebbe stato possibile effettuare l’esame richiesto e, per fissare una nuova data avrebbe dovuto recarsi di persona al Cup, con una nuova impegnativa. L’addetto, nonostante abbia sportivamente telefonato, per comunicare un disservizio dell’Ospedale ad un utente in attesa da tre mesi, si rifiuta di prenotare direttamente l’esame e fissare una nuova data, ma costringe Luciano, che nel frattempo ha visto aggravarsi il suo disturbo all’addome, a recarsi  dal medico di base per una nuova impegnativa e quindi portarsi personalmente al San Rocco per una nuova prenotazione. Luciano compie i passi necessari e si reca al Cup del San Rocco con una impegnativa in cui si legge che l’esame richiesto, deve essere effettuato con urgenza, al massino entro dieci giorni.  L’addetto al Cup sempre “sportivamente” comunica che prima del 19 novembre, ci auguriamo del 2019, non sarà possibile effettuare la colonscopia…Luciano cerca di avanzare una minima protesta e l’addetto al Cup gli suggerisce di recarsi in Direzione Sanitaria…che noi sappiamo essere un avamposto futurista della Sanità campana… Non siamo in grado di riferire con chi abbia parlato Luciano, ma se l’interlocutore o gli interlocutori, perché pare siano stati più di uno,  fossero dirigenti medici, l’atteggiamento assunto da questi signori, sarebbe non grave ma gravissimol Qualcuno quindi risponde a Luciano che avrebbe verificato…Se ne va e torna dopo più di un’ora con la risposta tipica di una persona profondamente responsabile e comprensiva del problema: “Non posso farci nulla!” Ma non finisce qui…perché la data del 19 novembre che era stata giustamente contestata, adesso è stata spostata al 21 dicembre p.v. Luciano ha seri problemi ma a chi interessa se per sottoporsi ad una colonscopia avrà aspettato sette mesi e se , come succede in alcuni casi, i tempi sono fondamentali per il risultato positivo di un problema? Qualcuno tra i campioni che sovente blaterano “avvacante” su ciò che considerano una critica partigiana, ha qualcosa da aggiungere?, tutto normale?, tuttappost?…Vergognatevi!