di Silvana NarducciQuanto ci è voluto per convincere i cittadini ad usufruire in modo corretto dell’isola ecologica? Decisamente troppo. E quanto ci vuole affinché i pochissimi risultati raggiunti vadano in fumo? Un batter di ciglia. Capiamo perfettamente la crisi del comune di Casagiove con l’impresa addetta alla pulizia della cittadina, e capiamo la naturale rilassatezza ferragostana, ma, su, dai…coraggio…un piccolo sforzo in più per evitare che il cittadino svogliato e distratto possa tornare immediatamente agli anni dei rifiuti in strada si potrebbe fare.
È vero che il sito del Comune ha pubblicato l’avviso – di quattro righe, non di più – dell’assessore all’Ecologia Lucia Carla Savignano in cui, senza alcuna spiegazione – e perché darne?… – annuncia che l’isola ecologica è chiusa a tempo indeterminato, ma mi domando se i nostri amministratori conoscano i propri cittadini. Se immaginano che forse, dico “forse”, la vecchietta del centro storico non sarà avvezza a visitare in lungo e in largo il sito del Comune. Se suppongono che al contadino di via Tifata “forse” non gli viene in mente di consultare gli avvisi on line del comune ogni giorno. Forse, dico sempre “forse”, un semplice cartello sui cancelli dell’isola ecologica sarebbe stato utile e “forse” si sarebbe evitato di fornire la scusa al il cittadino, già incivile di suo, per lasciare ai piedi dei cancelli serrati il pesante televisore portato a fatica fino a lì e che non avrebbe riportato di nuovo a casa per nessun motivo…Come si vede nelle nostre foto, i cittadini, visto l’accumulo di rifiuti e l’irregolarità della raccolta, non ci hanno messo molto a pensare di depositare lì anche i sacchetti dei rifiuti ordinari.