CENTURANO, VILLA CON PIZZERIA NEL BOSCHETTO “BORBONICO: ABOMINEVOLE SVISTA DELLA SOPRINTENDENZA, O SOLO FUFFA?

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…SAREBBE MEGLIO CHE IL SOPRINTENDENTE BUONOMO CHIARISSE ALLA CITTÀ

   –   di Costantino Beltrami  –

CASERTA – Il clamore attorno al boschetto dimenticato di Centurano ha fatto si che alcuni consiglieri comunali, insieme agli attivisti della prima ora e semplici cittadini, scoprissero che cosa fosse la canfora e forse riscoprissero la scrittrice meridionalista Matilde Serao. Già solo per questo dovremmo ringraziare il solerte dirigente comunale che negli ultimi tempi ha incrementato notevolmente la produzione di concessioni e permessi a costruire, basta dare un’occhiata all’albo pretorio per rendersene conto. Ovviamente, solo chi non lavora non sbaglia, e quando il lavoro aumenta così esponenzialmente l’errore è dietro l’angolo, per cui può capitare che per mera distrazione si conceda di costruire anche in aree sotto il vincolo della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, insomma mica pizza e fichi! Secondo il comitato spontaneo che è nato in queste ore a difesa del boschetto, delle vasche e della fontanina borbonica tanto cara alla Serao, la concessione a costruire della villa con annessa pizzeria, rientrerebbe in uno di questi “errori”. Anche perché, pare che sulla carta non sia tutto a posto, infatti sembrerebbe, sempre secondo alcuni attivisti, che esista un vincolo di inedificabilità sull’area in questione, e che il parere della Soprintendenza richiamato negli atti parrebbe “scomparso”. Ma, a quanto pare, non ci troviamo davanti ad un fatto isolato, perché apprendiamo di un ulteriore “caso” in via Adone Zoli, una strada che ai più non dice nulla, forse conosciuta solo perché vi risiede l’attivissimo consigliere comunale Pasquale Antonucci, che questa volta però si è distratto, perché proprio a pochi metri da casa sua si sta procedendo addirittura alla costruzione di un complesso residenziale, però su di un fondo che ricadrebbe in piena area vincolata. Infatti, come già approfondito durante la bagarre che interessò il biodigestore, le aree che ricadono nei 500 metri ai lati del Viale Carlo III°, a partire dal ciglio stradale, sono sottoposte a vincolo ambientale e paesaggistico ex legge 431/85. Che questa sia una ulteriore svista? E la Soprintendenza pone la stessa attenzione ai tavolini ed ai gazebo nel centro storico, così come alla costruzione di nuovi edifici? Siamo sicuri che ci sarà una spiegazione a tutto ciò, e che le procedure e gli atti sono perfetti, però anche solo per curiosità e per mitigare tutto questo clamore mediatico, ci aspettiamo un intervento chiarificatore da parte del Soprintendente Buonomo. Ma nel frattempo, tuttavia, invitiamo i consiglieri comunali che hanno cuore la nostra città, a verificare, anche attraverso una opportuna interrogazione, che le concessioni, e nella fattispecie quella del boschetto di Centurano e quella di via A. Zoli, siano corredate di tutte le autorizzazioni necessarie per legge e che i progetti rispettino tutti i vincoli a costruire qualora questi ne fossero interessati. Insomma, meno passerelle e più fatti.

1 commento

  1. Possibile che si debba sempre sperare che i si accorga delle truffe? Possibile che i soldi debbano attirare tanto? Ma per fare che?

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