OSPEDALE, ORTOPEDIA SUL VETRINO E… SOTTO

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EFFETTI COLLATERALI 09.07.19 OSPEDALE, ORTOPEDIA SUL VETRINO E… SOTTO(f.n.) – Ortopedia anno zero…si ha l’impressione vischiosa di rivivere, per certi versi, l’inizio di Tangentopoli…A pensarci bene, nacque tutto per caso… ed anche allora fu una questione di “protesi” anche se virtuali…Sullo sfondo il denominatore comune dell’affaire milionario, al quale avevano partecipato in molti…il tutto permeato a Milano come chez nous, da un ignobile sapore di marcio. Sull’Ortopedia dell’Aorn di Caserta rischia di infrangersi e cadere in pezzi, l’architettura perversa del “sistema” che fino ad oggi, in virtù delle “tiepide” reazioni della direzione strategica, aveva continuato a “gestire” l’ensemble ma che, oggi… finalmente, mostra il nervo scoperto…E su questo nervo ballano la giga, fatti e responsabilità a largo raggio…Dal 1 gennaio 2017, tutti i dati relativi alle protesi impiantate nelle varie strutture di Ortopedia che erogano prestazioni chirurgiche per l’impianto di protesi, siano esse pubbliche o private, in virtù del decreto commissariale 168 del 30 novembre 2016, devono essere inseriti nel Riap (registro italiano artroprotesi), pena la mancata remunerazione del Drg. Il registro si trova all’AO Cardarelli e non abbiamo alcun motivo di dubitare che l’attuale primario dell’Ortopedia dell’Aorn di Caserta, non abbia effettuato le dovute registrazioni, ma il motivo del contendere si spalma a ritroso…Ovviamente… non crediamo che il registro porti il conto delle protesi inutilizzate, quindi lo scandalo dell’eccedenza deve essere affrontato a più livelli e ripercorrendo poteri, silenzi e responsabilità. Il Direttore Generale che morde il freno per andarsene, dovrebbe farsi due conti con la coscienza e recuperare il tempo perduto, visto che ha impiegato troppo tempo per carburare ed ingranare…E’ difficile per tutti accettare lo “schifo” che sta emergendo, ma non possiamo correre il rischio che paghino “soltanto” quelli che hanno visto e taciuto… poiché in questa sordida dimensione, si corre il rischio che coloro che avrebbe subito le peggiori ritorsioni, se avessero parlato, oggi, ancora una volta, diventino il capro espiatorio predestinato, che salva paradossalmente il deretano, a quelli che le ritorsioni le elaborano, le ordinano e le mettono in atto. Se facciamo, come si suol dire “mente locale” …ecco che arrivano come frecce in un occhio i ricordi…i pezzettini del mosaico che schizzavano impazziti, finalmente si sistemano al posto giusto…ed eccoli li …chi l’avrebbe detto che fossero così furbi…con la fisiognomica che si ritrovavano…eccolo lì il “calcolato” cambio della guardia…apparentemente lineare…Oggi comprendiamo meglio il tutto…lineare sì… ma soprattutto organico al sistema…eccoli lì …il primario di Ortopedia che diventa responsabile del Dea ed il responsabile del Dea che diventa in contemporanea direttore sanitario…tutto in famiglia…una bella famiglia completa, comprensiva dei figli e dei figliastri…dei famigli e della servitù… Una bella famiglia di “cecati” a quanto pare…un percorso di “cecità” senza soluzione di continuità…le protesi, le viti, le placche, i fili e audite audite…una impastatrice per il cemento ancora imballata…si ammonticchiavano in un sito del reparto e nessuno vedeva niente…i soldi grandinavano che era una bellezza e nessuno vedeva in quali tasche andavano a piazzarsi…tutti “cecati” e nessuno che abbia pensato di andare a Lourdes…E adesso fermiamoci qui…Hasta l’antiemetico!