A cura di Dalia Coronato
L’organizzazione del Napoli teatro festival coinvolge e travolge anche Caserta e lo fa nel miglior modo possibile. La piccola orchestra Avion Travel approda sopra la città, e sul Belvedere di San Leucio il tempo si ferma.
Ad aprire il concerto per la prima volta e con tanta emozione, è Francesca Incudine vincitrice del Premio Bianca D’Aponte 2018 con la canzone “Quantu stiddi”. Un dono ai cittadini che hanno deciso di assistere ad un miscuglio di lingua nostrana e siciliana. Francesca insieme a Carmelo Colajanni e Manfredi Tumminello rivoluziona la musica popolare e canta l’isola, l’amore, il tormento per la sua terra. Una voce fresca e sorridente, delle dita che pizzicano dolcemente il tamburo a cornice e un omaggio al pubblico con diversi pezzi tra cui Tarakè, un brano dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e a tutti “gli uomini capaci di fare cose straordinarie senza mai considerarsi eroi”.
La musica degli Avion Travel è serva e padrona del cuore dei Casertani. “Suonano sempre come se fosse la prima volta”, sostiene qualcuno dal pubblico mentre si attende l’ingresso del frontman Peppe Servillo. I dolci movimenti del sax di Peppe D’argenzio, la spontaneità di Spinetti al contrabasso, la cura di Duilio Galioto alle tastiere, il sorriso beffardo di Servillo, la grinta di Mimì Ciaramella alla batteria, e Flavio D’Ancona alla diamonica, accompagnano i testi delle canzoni e restano le tracce indelebili di una band cresciuta a Caserta.
Una serata ricca di eventi imprevedibili. L’attesa nell’ascoltare l’ultimo album in uscita, Privè, succede ai vecchi brani di successo come Cuore grammatico, Figlio D’arte, La Conversazione e subito dopo Aria di te diventata “Aria di noi”. Questa volta si vuole dichiarare sotto le stelle la perdita dell’amico Mesolella, facendo salire sul palco la giovane chitarra di Manfredi Tumminello. Un passo compiuto dal cantante che coglie di sorpresa, un gesto affettuoso nei confronti di un ragazzo in gamba e di un pubblico che vuole lasciarsi andare senza smettere di guardare il cielo.
La Photo gallery di Gaia Mesolella