CAB…DOVE ERAVAMO RIMASTI?

0

  –   di Salvatore Zinno  –CAB CAB...DOVE ERAVAMO RIMASTI?La narrazione sulle sorti di questo ente pubblico sessano continua, e purtroppo resta una narrazione nefasta.

Qualche settimana fa avevamo raccontato di come si fossero susseguiti annunci politici che proclamavano la salvezza di capra e cavoli; cioè, dipendenti salvi, operai assunti di lì a breve e agricoltori inondati da ettolitri di acqua per irrigare i loro campi.

Gli annunci erano fatti sempre dal politico di riferimento, l’immarcescibile Gennaro Oliviero (LEGGI Art. del 17 giugno 2019).

Dalla delibera regionale salva tutti sono passati un mese e mezzo, era il 20 giugno e la delibera la 220; i tifosi del politico di riferimento hanno sfogato la loro passione, ma le cose oggi 5 luglio come stano veramente?

Esattamente come circa tre anni fa; ovvero: i dipendenti sono senza stipendio ed hanno raggiunto 49 mensilità arretrate, gli operai stagionali sono sempre disoccupati e gli agricoltori continua ad arrangiarsi come possono per portare a casa il raccolto – rubando acqua dai canali di bonifica nei quali vengono scaricate anche le fogne comunali oppure trivellando pozzi abusivi.

Questa è la fotografia odierna, della quale la politica non prende coscienza, ma anche gli organi di governo superiore come ad esempio la Prefettura di Caserta continua ad ignorare, avallando tutte le condotte illecite che ne derivano.

Abbiamo sentito un gruppo di operai stagionali, che come prima cosa hanno chiesto di restare anonimi, e tutti hanno concordato sulla stessa tesi; siamo stanchi di essere presi in giro, ci vengono raccontate sempre le stesse bugie da troppo tempo, soprattutto in occasione delle elezioni, e da ultimo anche prima delle primarie del PD. Oliviero ed i suoi serventi continuano a dire che tutto è risolto, che hanno sistemato le cose, che presto scenderemo a lavorare…. ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Tutti noi abbiamo dovuto cercarci dei lavori a nero per tirare a campare. La rabbia di queste persone è aumentata non solo per le bugie scientifiche propinate loro dai politici, ma anche in considerazione delle varie sceneggiate messe in campo sui social da personaggi che non hanno niente a che fare né con il consorzio di bonifica né con la politica. Il riferimento, a “microfoni spenti”, è indirizzato verso alcuni personaggi, da questo giornale definiti tempo fa “tifosi da cortile”, che non perdono occasione per esaltare il loro beniamino politico. I lavoratori dicono: “non solo dobbiamo ingoiare le bugie dei politici, ma dobbiamo subire anche le mortificazioni dei loro parenti che scrivono frasi tipo: non c’è nessuno che oggi sparla; grazie al consigliere Oliviero tutti sono stati sistemati; siete degli ingrati perché avete ottenuto un risultato e parlate pure male”.

Tifoserie a parte, è incomprensibile come la Regione Campania non riesca a risolvere questo problema che si trascina oramai dal 2011, data del primo commissariamento del CAB

Il territorio aurunco è ancora una volta lasciato andare a se stesso, con tutto il rispetto per i grandi successi ottenuti dalla filiera istituzionale tanto decantata dal sindaco di Sessa.

Restiamo ancora con i riflettori puntati sul CAB, ansiosi di scrivere la parola fine a questa triste vicenda.