INQUINAMENTO DEL LITORALE DOMIZIO, IL RACCONTO DEI NEGAZIONISTI IL 28 GIUGNO IN REGIONE

1

DOPO LE BUGIE DELL’ASSESSORE CASALE, LE AMENITÀ DI PONTICELLI

   –   di Salvatore Zinno  –

oliviero INQUINAMENTO DEL LITORALE DOMIZIO, IL RACCONTO DEI NEGAZIONISTI IL 28 GIUGNO IN REGIONELo avevamo già trattato qualche giorno fa questo argomento, cercando di dare una lettura diversa dai soliti comunicati pubblicati da altri giornali, che riportano solo il “punto di vista” del politico di riferimento e dei suoi sodali del momento, per i quali è tutto sotto controllo.

Dal nostro punto di vista, appare chiaro come si sia formato un fronte negazionista del problema inquinamento del litorale, specialmente nel tratto di competenza dei comuni di Sessa Aurunca e Cellole; un fronte composto dai politici locali, da alcuni imprenditori balneari e da qualche commerciante del posto. Tutti abituati ad una politica predatoria del turista, e mancanti di alcuna visione logica e di prospettiva dello strumento (turistico-economico) che hanno tra le mani. Questa è la scellerata generazione di amministratori e imprenditori, che spesso si sovrappone nelle funzioni, cresciuta senza la guida del gruppo imprenditoriale della famosa “Aurunca Litora”, che aveva creato Baia Domizia dal nulla e che l’aveva resa, nei primi anni di vita, la cosiddetta Perla del Tirreno. Oggi, come si suol dire, le perle sono finite in mano ai porci!mare baia domizia INQUINAMENTO DEL LITORALE DOMIZIO, IL RACCONTO DEI NEGAZIONISTI IL 28 GIUGNO IN REGIONETorniamo oggi su questo argomento, e ci torneremo ogni qual volta ne sentiremo il bisogno, al di la delle critiche dei negazionisti che gridano al complotto contro Baia Domizia e tacciano le voci dissonanti di “disfattismo” e “allarmismo”.

Il 28 scorso, la setta dei negazionisti si è riunita in Regione Campania, nell’occasione della pubblica audizione della VII Commissione permanente “Ambiente”, presieduta dal consigliere regionale sessano, Gennaro Oliviero. Argomento centrale posto sul tavolo dai convenuti – politici – è la speculazione mediatica contro Baia Domizia, a loro dire.

In verità, a leggere gli atti della commissione, con le trascrizioni puntuali degli interventi traspare ben altro. All’audizione erano presenti: il Sindaco di Sessa Silvio Sasso con gli assessori Casale, Fusco e Palmieri, il consigliere delegato del comune di Cellole Umberto Sarno, il presidente dei balneari di Baia Domizia Ponticelli, un dirigente del Consorzio Aurunco di Bonifica, il dirigente della centrale acquisti della Regione ingegnere Testa, il direttore f.f. dell’ARPAC di Caserta Ingegnere Merola e il dottor De Maio sempre di ARPAC. Un bel tavolo non c’è che dire, formato da persone qualificate…alcuni sicuramente a spiegare i fatti, altri, si spera, a capirli.

Vediamo perché.

Sia Merola che De Maio, hanno abbondantemente spiegato che il fenomeno della schiuma che tutti i giorni compare precisa come un orologio nelle cristalline acque della baia, è frutto di una anomala proliferazione algale – in alcuni casi anche di alghe aliene provenienti dall’adriatico – le quali fioriscono con più frequenza. Dalle loro analisi puntuali, hanno verificato che queste alghe guardate al microscopio, rompono le loro teche cellulari lasciando fuoriuscire i muchi ce contengono. Questa proliferazione anomala però, è bene chiarirlo, deriva da una enorme quantità di nutrienti presenti nelle acque del mare casertano. Questi nutrienti altro non sono che i reflui non depurati che vengono immessi lungo le nostre coste nel mare.

Quindi a leggere bene le dichiarazioni di ARPAC in settima commissione, non va tutto benissimo; ci sono numerosi punti di immissione in mare di scarichi non depurati. In questa storia, la parte primo attore la fa proprio il comune di Sessa Aurunca che a oggi non è provvisto di alcun impianto di depurazione, pur essendo uno dei comuni più estesi della Campania. L’unico tratto urbano depurato del comune di Sessa è proprio la sua frazione di Baia Domizia che scarica nel depuratore di Cellole. Anche il comune di Cellole ha alcuni tratti del suo perimetro non allacciati al depuratore, ma quanto meno un buon settanta per cento del suo refluo lo depura pur non differenziando le acque chiare da quelle scure.

I Sindaci che prendono parte a queste riunioni tecniche, con l’intento di puntare il dito verso chi crea allarmismo e si dimostra disfattista, sanno in che situazione si trovano i territori che amministrano dal punto di vista degli scarichi fognari?

Procediamo. Dall’audizione è emerso forte il problema della cosiddetta baraccopoli del pantano, un agglomerato di qualche migliaio di case abusive, mai seriamente censite, che vengono usate nei mesi estivi da una categoria di villeggianti abusivi; questi insediamenti sono stati realizzati grazie al silenzio degli amministratori cellolesi degli anni ‘80 principalmente, che hanno costruito le loro fortune politiche su questa gente. Non è detto però che i successivi amministratori non siano meno colpevoli; infatti le amministrazioni seguenti si sono preoccupate di accettare le domande di condono del 1985 e dei seguenti due degli anni 2000, per fare cassa da utilizzare per lo sviluppo di Cellole. Il presidente della commissione Oliviero, si chiede come sia stato possibile condonare questi immobili essendo stati realizzati in zona soggetta a vincolo di in edificabilità totale e si rivolge al rappresentante del comune di Cellole presente in audizione. Al presidente Oliviero consigliamo di scendere dal pero, perché la situazione la conosce benissimo avendo fatto più volte l’amministratore comunale a Sessa con un ramo della sua famiglia che fa politica a Cellole; per cui già la maschera. Sessa poi, ha una piccola parte del pantano sotto il suo controllo anch’esso con insediamenti abusivi, senza dimenticare le frazioni abusive sorte in loc. san Sebastiano e San Limato—Levagnole; questi insediamenti che tipo di fogne hanno presidente Oliviero e Sindaco Sasso, sempre lo stesso, i canali di bonifica.

A questo punto, raccolte queste impressioni, pare assolutamente irrilevante l’obiettivo dei politici negazionisti, di silenziare i dissenzienti. Il problema esiste e va affrontato in maniera seria prendendone coscienza sensatamente. Per questo ci paiono folli e sconsiderate le parole del presidente di alcuni balneari di Baia Domizia, sig. Ponticelli, quando afferma: “…faccio questo lavoro da 40 anni, da quando sono nato…ringrazio la commissione, il presidente, il sindaco di Sessa per la collaborazione…”! presidente Ponticelli, ma lei in 40 anni di vita e di esercizio imprenditoriale balneare, pur gestendo un lido che si trova alla foce di un canale di bonifica che porta a mare le fogne di Sessa e parte di Cellole, non si è ancora accorto di chi siano veramente i corresponsabili delle sue alterne fortune imprenditoriali? Che fa, ci ringrazia il sindaco di Sessa che non ha nessun depuratore? È la trasposizione balneare della sindrome di Stoccolma, la vittima (gestore di lido) che ringrazia il suo carnefice (sindaco inquinatore).

Intanto questa mattina, dopo qualche ora di mare limpido, alle ore 12:00 circa il mare di Baia Domizia era così…

Arrivederci alla prossima puntata….

1 commento

  1. Fate fare i bagni alle vostre madri, ai vostri figli e alle vostre mogli in queste acque pudrite come il vostro animo…..pezzi di MMerda.

Comments are closed.