(f.n.) – Non sono le parole che destano meraviglia ma i tempi…non sono i fatti, sia pur gravi, che stupiscono, ma bensì il ritardo della meraviglia e dello stupore…Capita infatti di leggere un articolo del giornalista Bruno Buonanno dal titolo “Pazienti e monnezza”…in cui “giustamente” si chiede conto alla Direzione Sanitaria dell’IRCCS Pascale, della monnezza circolante che si trova in abbondanza lungo i corridoi o meglio ancora, staziona in allegra promiscuità con persone e cose negli ascensori e via col tango…Si chiede “giustamente” conto alla Direttrice Sanitaria dell’importante struttura partenopea che, anche in questo caso, pare si tratti di una “quota rosa” della politica…richiamandola ai suoi precisi doveri. Leggiamo e prendiamo atto dello sdegno del collega ma, pensando alle nostre rogne casalinghe, verrebbe quasi da ridere se la situazione non fosse tragica…e verrebbe quasi da chiedere con profonda amarezza, all’illustre collega: tutto qui?, un po’ di monnezza?, ma vieni a fare una passeggiata da queste parti, se vuoi inorridire meglio ed offrire un senso alla vergogna generalizzata…Alla nostra santa Tetta dello Stupore invece, ricordiamo che nonostante lei si risenta tanto, quando la chiamiamo in causa, è esattamente a lei che si deve chiedere conto, per legge, norma e regola, quando la barca va a fondo…quando la monnezza si accumula, entiendes?, ed intendiamo per monnezza accumulata, non soltanto il rifiuto indifferenziato, su cui rischiamo di inciampare se non facciamo attenzione, ma tutto ciò che si continua a far finta che non esista, tutto ciò si simula, si offusca, si nasconde, si ignora e si manipola. Hasta la suerte senora gerente!
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