(f.n.) – Sarebbe un grave errore passare oltre e non produrre, almeno, un paio di doverose riflessioni sulla “caccia all’abusivo”, che il direttore generale dell’Asl Mario De Biasio ha inaugurato l’altro giorno, prevedendo per il suo svolgimento tempi brevissimi e fissando la conclusione, ahimé senza premi, per il 15 p.v. A prescindere che a quella determinata e specifica richiesta, che prevedeva il controllo da parte dell’Asl sulle iscrizioni dei dipendenti ai vari Ordini professionali di appartenenza, avrebbe dovuto rispondere la direzione dell’Asl, dopo avere attivato, attraverso i suoi uffici, i controlli richiesti, come peraltro pare abbia fatto a suo tempo l’Azienda Ospedaliera, senza delegare ai vari dipartimenti e presidi il compito di farlo. La richiesta del Manager dell’Asl, ha infatti, determinato un grave disagio soprattutto per i tempi ristretti a disposizione. Ancora una volta emerge la sciatteria gestionale di questa Asl e la sostanziale disorganizzazione dei metodi e delle procedure adottate dai vari uffici, nonché e forse è la cosa più grave, l’insensatezza con cui si è “de facto” ignorata, la legge sulla privacy che obbliga, in questo caso, ogni singolo dipendente a recarsi presso l’Ordine professionale di riferimento, per richiedere la certificazione di appartenenza allo stesso. Considerando le migliaia di persone in movimento per adempiere alla diposizione del manager ed i tempi stringatissimi a disposizione, ci si interroga ancora una volta sui criteri che muovono le scelte politiche e se sia previsto un premio, per quel politico che con una sola mossa ed una sola nomina è riuscito a distruggere definitivamente la sanità di un territorio. Hasta la vista!