di Federico Grimadi
“Franceschini vuole fare il ministro o cosa?” tuonava la senatrice Vilma Moronese nella sua ultima interrogazione presentata nell’autunno 2017 da parlamentare di opposizione sul caso Archivio di Stato di Caserta all’ex Ministro dei beni Culturali. Lo stesso interrogativo che allora rivolgeva all’ex Ministro, ora dovrebbe rivolgerlo all’attuale inquilino del Collegio Romano, nonché Ministro in carica per il M5S ai beni culturali. Alberto Bonisoli è arrivato nel pomeriggio in Reggia dove pare dovrebbe incontrare i giornalisti e anche qui ci sarebbe molto da discutere sul criterio discrezionale utilizzato. Dopo tanto clamore, dopo tanta onestà sbandierata ai quattro venti, ci saremmo aspettati che il Ministro venisse a Caserta e dicesse qualche parola sulla vicenda Archivio di Stato di Caserta, che proprio sotto la sua gestione ha subito il colpo mortale. Ci saremmo aspettati che incontrasse il Comitato Pro Archivio, ma i cittadini sono solo un cavallo di battaglia da campagna elettorale, ci saremmo aspettati insomma qualcosa di altro dallo squallore che abbiamo visto in questi anni, ma purtroppo tutto avviene in perfetta continuità con il passato. Dunque Ministro Bonisoli, lei sta avallando uno spreco di denaro pubblico che perdura da anni, lei avrebbe potuto far nominare un commissario come richiesto dal Comitato e risolvere la vicenda, ma non ha voluto farlo, lei avrebbe potuto porre fine ad una delle vicende più vergognose di questa terra, ma non l’ha fatto, lei avrebbe potuto finalmente fare luce sul Museo della Reggia di Caserta, ma non ha voluto farlo. Anche lei ha dato campo libero ad un sistema di spreco, corruzione e degrado che perdura da decenni. Lei ha scelto di schierarsi con l’illegalità, con gli abusi, con il degrado e il malaffare che albergano diffusi nelle vicende connesse all’Archivio di Stato di Caserta e a tante vicende dei beni culturali. Lei ha girato le spalle a tutti quegli elettori che il 4 marzo 2018 hanno eletto 9 parlamentari del suo partito, conferendo loro una delega di cambiamento. Ministro Bonisoli, nei lavori per l’Emiciclo ex Pollio sono stati bruciati circa 30 milioni di euro, oggi i lavori sono bloccati da una indagine della Corte dei Conti, quindi questa sede dell’Archivio non sarà mai disponibile, continuiamo a pagare per intero il fitto di Via Bersaglieri (200.000 euro dal 1972), dal 2014 senza contratto, dove le carte stanno marcendo, paghiamo 80.000 euro annui alla Ital Archivi di Pastorano senza che vi siano i documenti. Ministro nemmeno la biblioteca che il suo prode x DGA Famiglietti portò a Benevento avete riportato a Caserta, l’archivio della Reggia è stato “privatizzato” dopo circa 8 mesi di lavori in Reggia nemmeno uno straccio certificato di collaudo siete in grado di esibire per dare all’utenza una sala studio. Anche lei ha bloccato il trasferimento dell’Archivio in Reggia, negli spazi assegnati dalla legge all’Archivio i cui lavori sono stati pure finanziati. Il fallimento della sua gestione sta portando ad un contenzioso legale tra Direzione Archivio e proprietà di Via Bersaglieri: si aspetta un provvedimento del tribunale di Smcv che autorizzi l’accesso dei camion (si trasportano con i camion le carte di un archivio?) in Via Bersaglieri, provvedimento che qualora arrivasse troverebbe la ovvia opposizione della proprietaria. Perché il ministero non ha comunicato alla proprietà che avrebbe lasciato i locali e non ha predisposto i depositi negli spazi dell’ex aereonautica? L’Archivio di Caserta è un ottimo affare per tanti, ma una scandalosa ferita per questa comunità. Sulla vicenda Archivio di Stato di Caserta, il M5S si giocava la faccia ed evidentemente l’ha persa. Questa terra ha troppi nemici, rapaci e voraci, un elenco interminabile del quale anche lei ha scelto di essere parte.