di Salvatore Zinno – Registriamo con enorme piacere, la notizia fatta “trapelare” in maniera non del tutto casuale dal Dott. Moretta – direttore sanitario dell’ospedale San Rocco di Sessa – sull’arrivo presso il nosocomio sessano della nuova e tanto attesa apparecchiatura TAC da 64 slice, che grazie ad un software aggiuntivo arriverà ad una definizione di 128 slice. Bene, bravi, avanti così!
Secondo quanto riferito varie volte dalle dirigenze ASL, questa apparecchiatura era già presente a Sessa da un bel po’ e non era stata ancora montata per vari interventi di manutenzione alle strutture che dovevano ospitarla, le foto del camion di stamattina dicono altro, ma va bene anche così.
Questa apparecchiatura, assieme ad un radiografo funzionante, dovrebbero essere le dotazioni minime di un presidio ospedaliero, classificato come DEA di primo livello – Dipartimento di Emergenza e Accettazione. Purtroppo, fino ad oggi, le dotazioni diagnostiche del San Rocco hanno lasciato molto a desiderare, a totale discapito della popolazione del circondario e forse…ma solo forse a vantaggio delle numerose strutture private che erogano servizio diagnostici in regime di accreditamento con la Regione Campania. Vederci un disegno premeditato è fantascienza e sicuramente malafede da parte della pessima categoria dei giornalisti, ma come diceva un campione della politica italiana: “a pensar male si fa peccato, ma….”.
Andiamo oltre le maldicenze, e dirigiamo al sodo per il bene primario del diritto alla salute dei cittadini italiani, sancito dalla costituzione all’art. 32; primato tutto Italiano della sanità pubblica che ci viene invidiato da tanti paesi europei e oltre. Questa mattina, il solerte Sindaco di Sessa Avv. Silvio Sasso “posta” un annuncio nel quale si compiace della consegna odierna della TAC 128 slice, e poi come suo solito non resiste e lancia una spruzzatina di fiele a chi non è allineato al suo pensiero: “…Con un pensiero rivolto (in modo “politicamente scorretto”) a tutti quelli, parlamentari, giornalisti, mestatori e denunciatori anonimi che hanno fatto e continuano a fare di tutto contro il San Rocco….. Mettetevi l’anima in pace: il San Rocco non chiuderà mai.”!
Che dire, qualsiasi commento sarebbe di troppo, di fronte a cotanta “spontaneità” sindachesca, ma gioverebbe capire bene a chi si riferisce il Sindaco – andiamo con ordine.
Quando parla di parlamentari, è chiaro a tutti che ce l’abbia con l’On. Del Sesto del Movimento 5 stelle, che qualche settimana fa ebbe l’ardire di denunciare il silenzio del “Podestà locale”, in merito al sequestro della struttura del San Rocco operato dalla magistratura, perché sprovvisto delle autorizzazioni di legge; infatti ancora oggi ci attendiamo qualche cenno del Consigliere Oliviero su questa circostanza – era lui il podestà locale indicato dalla Del Sesto, la quale avrebbe certamente potuto risparmiarsi le successive considerazioni in merito al danno che l’apertura “abusiva” del San Rocco causi agli altri ospedali tra cui quello di Piedimonte Matese, in quanto deputata di tutta la provincia di Caserta.
I “mestatori e denunciatori anonimi”, nominati dal Sindaco, sarebbe interessante che egli stesso ce li rendesse noti, di modo che anche la pubblica opinione possa farsi un’idea completa come quella del Sindaco…altrimenti restano solo teorie o fantasie volte a rafforzare un agguerrito movimento contrario al San Rocco che di fatto non esiste. Contro il San Rocco c’è solo una politica incapace o in male fede, ma questa è opinione personale e non conta.
Per la categoria dei giornalisti, invece, ci piace soffermarci qualche riga in più. Spieghi meglio il primo cittadino, anche tramite il suo ufficio stampa, a quali giornalisti si riferisce e quali siano i motivi del suo risentimento verso di essi. È vero, fino a prova contraria che questa categoria e questo giornale più di ogni altro, sta portando avanti una campagna di denuncia costante delle storture amministrative e altro della ASL Casertana, di cui fa parte integrante il San Rocco di Sessa; denunce non fini a se stesse ma nell’esclusivo diritto dei cittadini ad avere un’assistenza sanitaria decente. Denunciare giornalisticamente lo stato reale delle cose, può non piacere al politico di turno ma è il sacrosanto dovere di chi fa questo mestiere, per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica. Se diversi giornali vedono certe storture e magari una sola testata vede tutto rose e fiori, per ciò che riguarda la gestione politico-amministrativa di un determinato gruppo di potere, chi sarà in malafede? Ai lettori le conclusioni!
Annunciare l’arrivo di una apparecchiatura indispensabile per una DEA di primo livello, è un risultato nullo rispetto agli altri enormi problemi rimasti sul tavolo, e la frenesia annunciatoria del Sindaco o del Direttore Sanitario o di chiunque ritenga di poter avere voce in capitolo, potrà dare risposte anche a questi altri interrogativi che questa pessima stampa pone.
Questa apparecchiatura TAC, quando sarà funzionante? I lavori di adeguamento dei locali, sono terminati? Quando tutto sarà pronto, ci saranno i tecnici ed i medici che garantiranno la copertura dei turni di servizio, o si dovrà continuare a spedire i referti via e-mail in giro per la Campania, in attesa che qualche altro medico li legga e dia un responso ai pazienti (ma davvero pazienti) del San Rocco?
Non parliamo poi degli altri problemi enormi, che vengono menati come il can’ per l’aia da tempo immemore; ad esempio la mancanza di posti letto per l’osservazione breve intensiva, annunciati e mai realizzati; oppure la mancanza cronica di medici cardiologi (mentre l’ASL vende ore dei propri cardiologi a Frosinone); oppure l’incapacità della direzione sanitaria e dell’ASL in generale a frenare il fenomeno della fuga delle partorienti dagli ospedali pubblici verso le cliniche private, in molti casi veicolati proprio dai ginecologi delle strutture pubbliche che abusano dell’extra-moenia.
Restando sempre avvinghiati a quello che è il tratto distintivo della nostra professione, ovvero porre domande scomode e fare inchiesta giornalistica, vogliamo chiedere ancora al Sindaco cosa ne pensa della abbondanza di interessi nella sanità privata che lo circondano politicamente e da cui trae il massimo sostegno politico per il prosieguo della sua sindacatura, leggasi ad esempio: il gruppo Schiavone con le sue numerose cliniche private e due consiglieri comunali di cui uno Presidente del Consiglio Comunale a cui l’amministrazione Sasso ha concesso l’autorizzazione per un ampliamento dell’attività, o la famiglia del Consigliere Oliviero i cui componenti: figli, nuore, nipoti e affini, sono tutti impiegati in strutture sanitarie private e accreditate?
Tutto questo potrebbe anche stridere con l’enunciato del Sindaco, o no? …..e comunque “si metta l’anima in pace: il San Rocco non chiuderà mai”, perché la popolazione ne ha bisogno e ha lottato per averlo! Parola di giornalista brutto, sporco e cattivo…