NAPOLI – Oltre 10 mila visitatori: la mostra personale di Marco Campanella, “Crisi e Rinascita”, in meno di un mese ha catturato l’attenzione di napoletani e turisti che hanno pagato un biglietto d’ingresso per osservare nella Cappella Palatina del Maschio Angioino di Napoli le 14 sculture in alluminio, bronzo, resina e terracotta create per l’occasione. Curata da Giovanna Coltelli – responsabile anche del catalogo – la personale è stata inaugurata il 4 maggio scorso e sarà visitabile fino a domenica 2 giugno. “Sono felice e sorpreso – dice Campanella -. Il tema che ho lanciato ha trovato una risonanza molto forte tra la gente. Tutti hanno sottolineato l’urgenza che questo messaggio si diffonda. Era un tema a ‘rischio’, invece i visitatori si sono emozionati e commossi, hanno fatto mille fotografie, si sono prestati perfino a essere fotografati, soprattutto al vernissage, con in mano il cartello con la scritta Risveglio”. Il progetto in mostra al Maschio Angioino (nella città nella quale si parla da sempre molto di crisi o da qualche anno di rinascita) promuove la presa di coscienza di quanto sia urgente un cambio di rotta dell’intera umanità, un “Risveglio” collettivo. “Ci troviamo di fronte a sfide mai viste prima nell’intera storia dell’uomo – prosegue Campanella -. Il nostro impatto sull’ecosistema ha portato la terra a un punto di non ritorno che, se non cambieremo subito rotta potrebbe rendere entro pochi anni la vita impossibile per i mammiferi e per la maggior parte di forme di vita vegetale. In pochi decenni, a causa dell’uomo, la fauna selvatica si è ridotta del 60%. La povertà crescente e le condizioni ambientali stanno provocando fenomeni migratori drammatici”. L’ospite è accompagnato in un percorso in cui si passa da una condizione di guerra e conflitto a uno stato di risveglio della coscienza. Da “La guerra silenziosa al “Terzo Occhio” si segue un itinerario “in cui è necessario recuperare la solidarietà, la compassione e soprattutto il senso di comunità”. Oltre alle sculture, Campanella ha realizzato per questa mostra 180 ritratti fotografici, un’opera collettiva sul tema della Rinascita. Uomini e donne hanno scelto di essere testimoni dell’urgenza di invertire la rotta e piantare i semi di un Nuovo Rinascimento. Gli scatti sono arrivati da molti paesi del mondo, con volti di tante persone con in mano un cartello con su scritto RISVEGLIO. Marco Campanella è nato da una famiglia napoletana “importante”: dagli avi Tommaso Campanella, filosofo e visionario del ‘600, Emanuele Caggiano scultore della scuola ottocentesca napoletana e maestro di Vincenzo Gemito, fino a Michele Campanella pianista di fama internazionale. Qui, 460 anni fa, nelle carceri del castello – a pochi metri dalle sue opere – fu imprigionato e sottoposto a tortura il suo avo, Tommaso Campanella, accusato di eresia. “Prima di chiudere il primo capitolo di questo giro di mostre in Italia – afferma – scenderò nelle segrete del Maschio Angioino”.
Marco Campanella è nato da una famiglia napoletana “importante”: dagli avi Tommaso Campanella, filosofo e visionario del ‘600, Emanuele Caggiano scultore della scuola ottocentesca napoletana e maestro di Vincenzo Gemito, fino a Michele Campanella pianista di fama internazionale.
La sua arte parte dal disegno. E’ suo il personaggio di Topo Tip, dieci milioni di copie vendute in tutto il mondo e tradotto in 35 lingue. Un personaggio diventato anche cartone animato in onda in Italia sui canali Rai e in altri 60 paesi.
Nello stesso periodo in cui crea Topo Tip, Marco Campanella si dedica con la stessa intensità alla scultura. Ed è sua l’opera di Madre Teresa di Calcutta nella piazza a lei intitolata a Napoli.