Quando lo spessore politico culturale di due cavalieri, supera le barriere dell’umano eloquio, per approdare con estrema naturalezza, sulle rive dell’interspazio tra l’uomo e Dio, riservato a pochi eletti e due ingegni di pari levatura, sono chiamati a misurarsi in un singolar tenzone, accade che non vi sia tempo e non si conceda spazio alla inutilità delle parole ed in virtù del nobile, quanto violento rigurgito culturale di base, a sostegno della ragione del contendere, si passi alle vie di fatto…Ahiahiahiai… “messere…qual mai parola osò salirvi dal core in su le labbra”?, nessuna, infatti, delle parole in precedenza pronunciate da due rampolli di nobile stirpe governativa, in terra aurunca, poté averla vinta sull’eroico istinto primordiale, che indicava con insistenza, la necessità di farsi una bella rimpatriata a suon di schiaffi…Ed essendo il motivo davvero molto serio ed equilibrato, a noi tapini non resta che giustificare la vivacità dei fanciulli, peraltro brillanti promesse del Pd aurunco, che si sono confrontati aspramente su una questione fondamentale, per il governo della patria. Con i colori dell’arcobaleno da un lato, su un destriero pezzato Giuseppe Oliviero, secondogenito del Duca di Sessa, Gennaro – e dall’altro con i colori della tempesta, su un baio grigio maculato, Massimo Schiavone, primogenito del barone della Sanità Privata Michele, nonché presidente del Consiglio Comunale di Sessa Aurunca. Sulle lance… il rinnovo del contratto di lavoro a tempo determinato del fratello della fortunata donzella, promessa di Giuseppe, presso la Casa di Cura EMME DUE, ovviamente di proprietà del casato degli Schiavone. Giovani dal sangue, chiaramente blu, che ribolle in sella agli ancor più ribollenti e scalpitanti destrieri, schiumanti foga e rabbia e pronti ad attaccare, immemori entrambi i rampolli, dello stile consumato che nel tempo ha contraddistinto i loro genitori, capaci di intrattenersi in, apparentemente, piacevoli conversari con i loro peggiori nemici e trascorrere con essi, persino la notte di Capodanno inneggiando all’anno nuovo, nel corso del quale avrebbero avuto tutto il tempo necessario per fregarli…alla grande…Morale…i due rampolli di sì nobile stirpe si sono presi a ceffoni, con il risultato che il “cainato” del giovane Oliviero, è rimasto a piedi…disoccupato…ma…tranquilli….si accettano scommesse sul futuro e sulla probabilità che il giovane, titolato professionalmente alla bisogna, non tarderà ad essere convocato da qualche clinica della provincia di Caserta…e se sarà fortunato…potrebbe addirittura succedere che diventi collega di suo cognato a Villa Fiorita!