Ci sono donne e donne e poi… ci sono le donne come lei…che ti accolgono nella serenità del loro sguardo chiaro, trasparente e ti invitano silenziosamente a guardare oltre…Le incontri dietro le immagini solari degli obiettivi raggiunti… sorridenti… mente impilano cartelle e computer ultima generazione nel trolley del pensiero, in partenza per la prossima sfida…le donne come lei sono quelle che guardano da lontano ciò che hanno costruito…e lo regalano al mondo degli altri, a quel mondo ingrigito dalla corsa verso l’infinito, a quel mondo che sovente non si interroga ma sopravvive… le donne come lei dividono i silenzi della mente e li ricompongono in emozioni collettive e ti insegnano ad andare lungo i vìali alberati delle possibilità universali…Sono belle e confondono le idee a chiunque le incontri e non riuscirà a distinguere la bellezza del cuore dalla luce della loro intelligenza…le donne come lei sono generose e schive, superlative nella loro normalità di madri e mogli…splendide nell’appartenenza assoluta ai luoghi dell’anima, alla loro terra, le donne come lei solcano le onde del tempo con passo leggero ed impercettibile e tracciano i sentieri per quelli che verranno….e quel lampo improvviso nel loro sguardo ridente è l’unico riflesso, percettibile solo ai fortunati, dell’acciaio inossidabile di cui è composta la loro volontà, donne come Emilia Belfiore…che di ritorno dalla Cina, si racconta…
– AL CENTRO DEL CENTRO DEL MONDO –
Il mio primo viaggio in Cina risale al settembre 2006, al seguito del Governo italiano in occasione della partecipazione delle Regioni italiane agli eventi celebrativi dell’Anno dell’Italia in Cina.
A quell’epoca ero responsabile della Task Force Internazionalizzazione del Ministero del Commercio internazionale presso la Regione Campania ed insieme ai colleghi dell’ICE e dello Sportello regionale per l’internazionalizzazione avevamo curato l’organizzazione di una missione istituzionale ed imprenditoriale che si prospettava di indubbio rilievo.
La realtà andò ben oltre l’immaginazione e la sensazione che la grande Cina fosse davvero il colosso economico mondiale che emergeva dai dati e dagli studi in nostro possesso fu subito confermata dall’arrivo a Canton, “fabbrica del mondo”. La partecipazione ai vari meeting istituzionali e commerciali dimostrarono un’indubbia superiorità cinese non solo per capacità produttiva e progettualità in corso, ma soprattutto per un’attenzione al dettaglio davvero sorprendente. Gli ospiti ci stupirono per non essere affatto lo stereotipo “sciocco e distratto” al quale ci avevano preparati, ma al contrario per essere estremamente attenti ai dettagli, senza lasciare nulla al caso. Il giovanissimo management, oltre a brillare per la capacità di esprimersi abilmente in inglese, evidenziava un approccio al business mutuato dagli americani e, dunque, in palese contrasto con la vetustà dei nostri rappresentanti, niente affatto “anglo-muniti”, ma soprattutto non allenati alla definizione di programmi ed al rispetto di precise scadenze in affari.
Fortunatamente i risultati della missione per le imprese furono positivi, anche se in Italia, in concomitanza con l’evento si affrettarono a lanciare il “caso Telecom” per screditare praticamente quasi tutto il governo in missione in Cina in quel momento…ma si sa che noi italiani abbiamo una luciferina capacità autolesionistica che in genere esibiamo soprattutto allorquando siamo esposti sulla ribalta internazionale.
A distanza di quasi 13 anni da quell’esperienza e dopo qualche mese dalla visita ufficiale del Presidente Xi in Italia (anche qui con tutte le polemiche del caso, proprio per non smentire il citato habitus) sono tornata in Cina a Wuhan, il centro della Cina, e dunque al…centro del centro del mondo, come testimoniato dalla radice comune degli ideogrammi con cui si scrivono entrambe le parole.
Terza città per importanza dopo Pechino e Shangai, Wuhan vive una stagione di grande espansione. Provate a chiudere gli occhi ed immaginate la città del futuro dove tutte le meraviglie della tecnologia risolvono problemi quotidiani: macchine e motorini elettrici, mezzi di trasporto pienamente accessibili che vi portano dappertutto a costi bassissimi, ovunque parchi e verde pubblico curatissimo per la gioia di vecchi e bambini, ristoranti e negozi in ogni isolato e per ogni necessità.
Provate ancora a pensare ad una città senza denaro circolante e senza carte di credito dove i telefoni cellulari sostituiscono il portafogli perché ogni pagamento viene effettuato attraverso un magico QR code che consente di pagare finanche anche l’elemosina…
Ebbene tutto questo è solo un piccolo frammento della straordinaria marcia verso la modernità che Wuhan, simbolo della Cina che investe, ha intrapreso all’incirca da un decennio con una ricetta molto semplice: potenziare il sistema di istruzione, finanziando ricerca ed innovazione per la creazione di nuove imprese. Non sono parole in libertà –come spesso troviamo nei vari documenti programmatici nazionali ed europei -, ma realtà concrete, evidenti ad esempio nel campus universitario della Hauzhong University of Science and Technology HUST che ospita più di 50.000 studenti (50.000!!!) provenienti da tutta la Cina e dal resto del globo. Una “macchina del sapere” ben più rilevante della “fabbrica del mondo”, posto che la visione operaia lascia il posto al motore più potente per guidare lo sviluppo di un Paese: la conoscenza.
Su questo punta il governo cinese che ha posto il 2050 come data limite entro la quale il sistema nazionale di istruzione e ricerca dovrà divenire il primo al mondo per qualità e risultati raggiunti, misurabili in produzione scientifica, trasferimento tecnologico e creazione di nuove imprese. Ed ovunque sono aperti cantieri per infrastrutturare aree per accogliere aziende e centri di ricerca.
Se, dunque, la competizione produttiva con il mercato cinese è praticamente impossibile, però forse sul piano della ricerca ed innovazione abbiamo ancora qualche chance: a luglio 2017, dopo aver visitato diversi centri in Europa, il PETLab dell’Università HUST di Wuhan ha scelto l’IRCSS Neuromed – ed in particolare il Polo Neurobiotech di Caserta – per la creazione di un Centro internazionale mirato all’applicazione della PET Digitale. E’una tecnologia di avanguardia che consente lo studio di patologie oncologiche o neurodegenerative con un livello di dettaglio ben più approfondito della PET “analogica”, utilizzando più basse dosi di radiofarmaci e, tra l’altro, con potenziali applicazioni anche ad altri settori. Il Centro sino-italiano, guidato da Prof. Nicola D’Ascenzo e Prof. Qingguo Xie, vede impegnati a tempo pieno 10 ricercatori italiani e cinesi e consentirà entro dicembre il completamento del primo prototipo del “Digital PET Brain Helmet”, per facilitare gli esami diagnostici di persone affette da malattie neurodegenerative e patologie oncologiche al cervello.
Il connubio tra ricerca biomedica e sviluppo tecnologico di eccellenza ha, inoltre, favorito lo sviluppo di ulteriori progetti i cui risultati stanno per essere brevettati e che hanno portato a Wuhan anche Innomed, software house di riferimento del gruppo Neuromed, insieme alla start-up innovativa Evotion.
Il successo è stato testimoniato nel corso di vari meeting bilaterali che ha visto il know-how italiano protagonista di un accordo mirato all’ulteriore potenziamento della presenza cinese all’interno di Neurobiotech ed allo sfruttamento congiunto dei risultati delle attività di ricerca ed innovazione con l’industrializzazione e la commercializzazione di nuovi strumenti biomedicali. Uno scenario che, puntando sulla conoscenza come strumento di crescita e sviluppo, potrà solo ulteriormente potenziare gli investimenti in corso.
Evidentemente, dove si trovi il centro del mondo…dipende solo dai punti di vista!
*Del curriculum impressionante di Emilia Belfiore, avvocato specializzato in Economia e Diritto delle Comunità europee, ricorderemo soltanto l’esperienza ventennale nella programmazione, attuazione e gestione di progetti e programmi finanziati con risorse comunitarie. Già membro della Task Force Internazionalizzazione del Ministero del Commercio Internazionale, è amministratore unico della società di diritto belga Euro Partners & Associés sprl con sede a Bruxelles ed è responsabile dell’Ufficio Ricerca e Sviluppo dell’INM Neuromed IRCCS di Pozzilli, Istituto di Rilevanza Nazioanle e di Alta Specialità per le Neuroscienze.