Poiché la discrezione ed il buon gusto sono stati spazzati via da ingiuriose insinuazioni, che ci hanno costretto a mettere in piazza particolari amministrativi che avrebbero dovuto essere e restare riservati, oggi siamo obbligati a sciorinare pubblicamente panni e cifre, sperando di chiudere questo sgradevole capitolo definitivamente. Il signor Michele Carozza, rappresentante legale della Pubblica Assistenza San Michele Onlus, questa mattina ha saldato la seconda ed ultima rata del suo debito di euro 300 più Iva, relativo al contratto stipulato con l’ufficio pubblicità di Appia Polis, un anno fa, ritenendo forse, secondo la sua natura e la sua maniera di essere, che le critiche nei suoi confronti, fossero mosse dal ritardo nel pagamento di cotanta cifra…ed oggi ha voluto colmare il baratro economico in cui la società era precipitata, consentendo alla stessa di chiudere “in attivo” il bilancio. Il signor Carozza ha sbagliato tre volte… la prima, pesantemente, quando ha pensato di “comprare” i favori di Appia Polis, la seconda quando ha suggerito a qualche suo compare di merenda, di insinuare nei commenti, che pagando si poteva ottenere il nostro silenzio e la terza oggi…quando, nell’estremo tentativo di pararsi il deretano, versa quanto, peraltro, pattuito e “dovuto”. Davvero fuori luogo e fuori tempo…Pensi piuttosto, il Carozza, ad assolvere ai compiti per quali è stato delegato dalla Direzione a cominciare dalla raccolta della “monnezza” sulle scale di emergenza dei reparti…perché, come suggerisce un fedele commentatore…non si sa mai…potrebbero servire. Per quel che ci riguarda… un ultimo e definitivo commento a metà tra la lingua madre e la lingua partenopea… “Carozza, cosa hai voluto dimostrare, prima , dopo e durante?, hai una certa età ed ancora non t’è ‘mparato a campà?”
?????doppia e tripla figura di niente
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