Lo dico chiaro e tondo: non ho mai sopportato gli ecologisti, gli ambientalisti, quelli che vogliono salvare il Pianeta. Come li sento parlare subito mi viene l’orticaria. Per prima cosa sono sempre troppo ideologici e faziosi. Ad esempio elogiano gli scienziati sul riscaldamento globale, per poi ignorarli quando gli stessi scienziati dicono che l’unica soluzione è il nucleare, ma guai a nominare il nucleare agli ambientalisti. E allora facessero come Beppe Grillo, il quale si è riempito la villa di pannelli solari ma non tutti sanno che l’energia prodotta non gli basta neanche per un mese, per il resto dell’anno deve attaccarsi comunque alla rete elettrica. Non mi appassionano nemmeno i discorsi ecologisti su come sarà il Pianeta Terra tra cento anni, chi ci sarà e come saranno, chi se ne frega, cazzi loro, chi li conosce, già me ne frega poco della maggior parte dell’umanità che c’è ora, figuriamoci quelli che ci saranno tra cento, duecento anni. Sono un primate Homo Sapiens che se tutto va bene, come tutti, dureró poco meno di cento anni e tra cento anni non ci sarò né io né le persone che amo, quindi che riscaldassero il pianeta un po’ come cazzo vogliono.
Ora poi hanno trovato anche una madonnina a cui inginocchiarsi, Greta Thunberg, la dea degli ambientalisti, anche le caprette le fanno ciao.
A me sembra la figlia segreta di un Nanni Moretti qualsiasi e comunque chissà se la sindaca peppecrillara o il Papa avrà detto a Greta che a Roma ci sono ancora i cassonetti in mezzo alla strade e non si fa neppure la differenziata.
Comunque di Greta non si può parlare male, altrimenti si risulta stronzi, soprattutto perché ha la sindrome di Asperger. Anche lei lo sa, perché nei suoi profili Social si descrive cosi: sedici anni, attivista ambientalista, con Asperger. Come se l’Asperger fosse un mega titolo accademico avanzato in climatologia. D’altro canto se togli “Asperger” resta solo sedici anni e attivista, chi la seguirebbe? E dunque sia lodata Greta. E pure I’Asperger che oggi per gli ambientalisti ecologisti è diventato come l’autismo per chi negli anni Ottanta aveva visto Rain man. Tra l’altro quando Greta è stata a Roma il palco di Piazza del Popolo era alimentato dalle biciclette. Avete capito bene, le biciclette. 130 biciclette alimentate da 130 volontari per produrre un minimo di corrente da portare sul palco, ovviamente di giorno, perché fosse stato di notte dovevano far pedalare tutta Roma. Tra l’altro mi chiedo quante biciclette servano per alimentare uno dei mezzi preferiti di comunicazione degli ambientalisti, internet, visto che la stessa Greta sta sempre con il cellulare, con mezzo milione di follower che la seguono, lucrando a profusione atomica, a cosa li attaccano i telefonini? Al Tour de France? Al Giro d’Italia? E inoltre in Italia, come ci sarà arrivata, pedalando? Insomma, a voi non basta la truffa della decrescita felice dei Grillini, adesso siete cascati pure nella truffa della pedalata felice dei Gretini.
Peppe Rock Suppa