di Costantino Beltrami –
Provate a visitare il sito dell’Archivio di Stato di Torino e poi pensate all’Archivio di Stato di Caserta. Vi rendete subito conto, che tra le carte conservate vi sono, secondo disposizioni di legge, le carte della Corona. Siccome i reali erano lungimiranti, nel 1731 i Regi Archivi vennero collocati vicino al Palazzo Reale, centro del potere assoluto del monarca, al quale furono collegati, anche fisicamente, mediante un corridoio che attraversava il Palazzo delle Regie Segreterie di Stato (i “ministeri” del Regno), oggi sede della Prefettura. Ora se le carte reali torinesi si trovano all’Archivio di Stato, deduzione logica vuole che le carte della casa reale borbonica, siano dell’Archivio di Stato di Caserta! Ma qui casca l’asino! Siccome siamo terra di nessuno, preda e mercé di avventurieri che presentandosi sotto le spoglie di politici, istituzioni, accademici, pur di accaparrarsi un misero pezzo di potere, di spartirsi brandelli di denaro pubblico per sé, per i figli, per gli amici sono disposti a tutto, ecco che le carte dell’Archivio storico della casa borbonica, rappresentano il core-business, della scandalosa vicenda dell’Archivio di Stato di Caserta. Il nuovo soprintendente archivistico della Regione Campania è da poco il dottor Gabriele Capone, ex dipendente del Comune di Sant’Antimo, ex capo di gabinetto dell’ex sottosegretario dottor Antimo Cesaro, ex dirigente del servizio ispettivo del Mibac, incaricato di svolgere ispezione all’Archivio di Stato di Caserta dopo l’esposto del Comitato Pro Archivio, persona certamente informata dei fatti. Ci direbbe il dottor Capone, cosa intende fare per la vicenda Archivio della Reggia? Spiegherebbe ai lettori perché l’Archivio di Stato di Caserta è estromesso dalla collaborazione con il laboratorio COSME della Unicampania? Ci direbbe quanti milioni di euro di fondi europei sono coinvolti in questo progetto? Infine solo per ricordare che l’ex Direttore della Reggia, come abbiamo sempre sostenuto, si è iscritto subito nel registro dei nemici dell’Archivio: in un primo momento aveva autorizzato l’uso dello studio perché gli scaffali sono di proprietà dell’Archivio, (gli scaffali?????) poi anche questo è venuto meno. Vi è chiaro perché non si risolve la questione Archivio di Stato di Caserta? Vi è chiaro per il Dottor Traettino non proferisce verbo che non sia su facebook? Vi è chiaro quale potere c’è dietro tutto questo? E per concludere vi è chiaro cosa è la questione Nord–Sud? Torino….Caserta, due capitali, due regni due civiltà, due grandi archivi. Purtroppo quello borbonico è finito nelle mani di avventurieri senza scrupoli. Sul Ministro Bonisoli e M5S, ultimi inquilini del Collegio Romano, stendiamo un velo pietoso. Direzione di marcia, sempre più giù.