di Alessandro Barbieri,
Contravvenendo agli inviti del Direttore ho scelto di non scrivere nulla negli ultimi due mesi.
Il mio, in fondo, è stato un silenzio attonito.
Ho osservato l’italiano medio consegnarsi al suo carnefice, al suo sequestratore che in breve tempo si è impossessato della sua mente.
Il carnefice è chiaro chi sia.
Una classe dirigente improbabile ed improvvisata che si confronta con il mondo virtuale anzichè con quello reale.
Una sorta di gioco virtuale che ricorda il film Matrix, dove realtà e sogno si confondono senza che si possa marcarne la differenza.
Frutto di una costruzione che vuole distruggere i nostri principi democratici per far posto ad una oligarchia che non si lascia identificare, nascosta nella nebulosa internettiana.
I segnali sono evidenti ed inquietanti.
La strategia Crimi(nale) che conduce alla chiusura di una delle poche voci libere come Radio Radicale, un Presidente del Consiglio che contraddice se stesso a proposito dell’anno bellissimo, due vicepresidenti degni di una soap opera, presunti professori che invocano ricette economiche degne del peggiore circo Barnum, deliri onirici frutto della quotidianità da social imperante.
Sullo sfondo, poi, il continuo rincorrere il nemico del popolo.
Abbiamo scoperto, infatti, che l’emergenza nazionale sono gli sbarchi degli extracomunitari che hanno invaso la nostra nazione.
Non si parla d’altro sul web.
L’ultima del capitano leghista è la creazione di zone rosse dalle quali espellere gli indesiderati.
Poi, di colpo, ogni mattina ciascuno di noi si confronta con la dura realtà.
Il traffico, l’inquinamento, il caro vita (ad iniziare dall’aumento dei costi bancari ed assicurativi che, come prevedibile, hanno ribaltato sui cittadini l’aumento delle imposte su banche ed assicurazioni…) le scuole che cadono a pezzi, la sanità che non funziona, lo Stato che non sembra più in grado di assicurare i servizi minimi essenziali (a cominciare dalla macchina giustizia), l’economia in grave crisi e, incredibile a dirsi, l’incremento dei reati più efferati.
Il clima di intemperanza, peraltro, favorisce le reazioni violente di qualsiasi natura.
Basti guardarsi intorno.
Nel frattempo gli idioti del web continuano a chattare, guardare ed osannare con improbabili post i loro eroi.
Tutti impegnati a verificare, con il capo chino, sui loro cellulari quale idiozia abbiano postato negli ultimi minuti i loro rappresentanti.
Viviamo in una sospensione spazio temporale come se non ci fosse un domani, ma solo un presente virtuale condizionati da protagonisti di mirabolanti avventure.
Sarà terribile tornare alla realtà.
Sarà il momento più delicato e, di questo passo, arriverà presto, troppo presto.