(f.n.) – Aorn verso il riscatto!…Capita che l’arroganza sindacale favorisca le condizioni “mentali” dell’onnipotenza, soprattutto se qualcuno ha goduto per anni di indulgenza plenaria…In questa pericolosa dimensione di inconsapevolezza o di indifferenza, rispetto ai mutamenti gestionali ospedalieri, qualcuno ieri è andato a sbattere…Era inevitabile…Prima o poi sarebbe successo… I brutti sporchi e cattivi non hanno l’abitudine di dire: “Ve l’avevamo detto!”,…è d’altronde, assai poco elegante farlo, anche se per avere pubblicato a tempo debito, parziale resoconto delle prepotenze sindacali di qualcuno e relativa immunità, sono stati insultati pesantemente, ovviamente per delega ed incarico agli amici compiacenti…perché i “duri e puri” a prescindere, sovente non hanno la faccia ed è per questo che non ce la mettono! E veniamo ai fatti…qualcuno ieri mattina, in linea con le pessime abitudini sindacali, subite da tre quarti dell’Ospedale e soprattutto nel rispetto delle regole perverse del proselitismo in orario di servizio, si è recato in un reparto in cui lavora un infermiere che funge da portaborse “parlamentare”, lo ha tranquillamente convocato ed assieme, stavano allontanandosi “per i soliti fatti loro”, quando l’infermiera di turno del reparto in questione, ha reagito, chiedendo conto di un modo di fare e di essere, diventato ormai insopportabile. Dinanzi alle sacrosante rimostranze dell’infermiera, per le ragioni di cui sopra…arroganza consolidata…minacce…immunità perpetua etc…il quadro dirigente del sindacato di maggioranza, si faceva prendere la mano da quello che i partenopei chiamano “o ffrusscià’”, e si sentiva in diritto di andare in escandescenze, apostrofando villanamente l’infermiera e minacciandola…sulla solfa del solito “tu non sei nessuno…mò faccio qua e mò faccio là” e tutto ciò che ritualmente viene messo in scena da tempo, nel silenzio assenso di chi, in situazioni come queste, ci ha letteralmente “sguazzato”…Purtroppo la povera infermiera, strapazzata in maniera inqualificabile, si è sentita male ed ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso, dove veniva assistita e successivamente refertata. L’ infermiera ha fatto il suo dovere e non solo, si è ribellata ad un sopruso e non solo, ha messo un punto fermo ad una situazione immonda da tutti i punti di vista e da qualunque angolazione la si voglia considerare…questa è la cosa più importante…ma per fare questo, è finita in Pronto Soccorso…Forse non è ancora ben chiaro per tutti, il clima che da anni si respira nell’Ospedale cittadino… dal potere invisibile e coercitivo, ma centrale, di o’ rey alla complicità di un altro potere “laterale” che soggioga con minacce e ricatti l’ossatura del sistema…Ci attendiamo un segnale dal manager, un segnale chiaro ed inequivocabile, che rimetta uomini e cose al loro posto, perché il mosaico d’ensemble è leggermente sbilanciato, o no?, e ci auguriamo soprattutto che l’atteggiamento assunto dall’infermiera, tagli il nastro di partenza di un nuovo percorso. Hasta la suerte siempre!
Se è vero che ci sono centinaia di prove allora portatele in procura, così da dimostrare la verità come volete sottolineare alcuni , altrimenti restano solo illazioni calunniose,
I giornali ed i giornalisti non fanno giurisprudenza , ma scrivono ciò che gli viene riferito o in vero o in falso
Portate le centinaia di prove in procura altrimenti significherà che tutto ciò’ è solo frutto di fantasia al solo scopo di delegittimare chi è legittimamente stata eletta dai lavoratori come maggior rappresentano dei propri diritti
Gentile Mario, sarebbe opportuno che si leggesse con attenzione l’articolo che si decide di commentare altrimenti si corre il rischio di fare brutta figura. MI dispiace contraddirla ma i giornalisti non scrivono sotto dettatura…quello lo fanno gli imbecilli senza colonna vertebrale. Per quanto riguarda le prove, lei stesso può procurarsene una…visto che lei dovrebbe avere dimestichezza con l’ambiente ospedaliero, prima di perorare cause alla “cecata”, vada in Pronto Soccorso e si informi…ma prima di tutto rilegga l’articolo…Grazie
La giurisprudenza si applica nei tribunali, e infatti il nursing up è stato condannato a soccombere attraverso un procedimento concluso con una sentenza.
In molti procedimenti, non in uno soltanto.
L’Azienda ha applicato la norma e ha pubblicato tutto su albo pretorio nelle delibere.
Ma ti rendi conto che non sai nemmeno di che cosa stai parlando?
Ti rendi conto della gravità e delle conseguenze per le tasche dei dipendenti?
Non ti rendi conto
Il Nursing up ha perso le cause nel tribunale non può pretendere di ribaltarle con le chiacchiere nei corridoi.
Allora avvisate quelli della Lega, che il personaggio che si sono caricati è questo qua, avvisare pure Zinzi che ultimamente è stato molto vicino a questa “bella persona”.
Aveva ragione Luigi Annunziata quando diceva ” si fai più fermate
quella nelle cappelle dei politici, che la processione a Terzigno”, se qualche politico a Caserta desidera farsi arrestare, si accomodi pure e si faccia vedere a braccetto con la sanfeliciana di ferro.
Avvisare pure CGIL CISL e Uil che stanno facendo una bellissima figura a firmare i comunicati con questa associazione a …….si vede che chi si somiglia, si piglia.
Ma possibile mai che il presidente sindacato nursing up non è ancora venuto a conoscenza di quello che da anni la sua rappresentante locale sta combinando sul territorio.
Sta danneggiando e infangando il nome di un sindacato firmatario di contratto con atteggiamenti e modi che sono propri di una persona abituata ad avere a che fare con la Camorra.
Gira per l’ospedale a minacciare chiunque si voglia Cancellare dal sindacato inizia a scrivere lettere anonime Contro chi si vuole cancellare fa delle denunce per colpire personalmente chi non la pensa come lei.
Adesso bisogna chiedere con forza che il presidente nazionale del nursing up deve commissariare la provinciale di Caserta.
La sindacalista si accompagnava a Polverino,arrestato per camorra.
Poi si è accompagnata a Cosentino, arrestato per camorra.
Questa sindacalista è abituata da sempre a minacciare, ricattare, insultare, calunniare.
Una cattiveria allucinante.
Gli iscritti devono telefonare alla sede nazionale del Nursing Up, non devono temere di dire la verità.
Ci sono centinaia di prove a sostegno della sua cattiveria.
Ma allontanarsi dal reparto, lasciare la collega da sola, con pazienti da assistere, è un reato.
Andare a fare la sindacalista aggredendo un incaricato di pubblico servizio è un reato.
I pazienti e i familiari, hanno assistito all’aggressione, l’immagine di questa azienda che sta faticosamente cercando di rilanciarsi, è stata danneggiata, e questo è un altro reato.
Ma la vogliamo smettere con questi arroganti?!?!?!?!
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