Cominciano a volare gli stracci al comune di Caserta, e se fino adesso i panni sporchi si sono lavati in famiglia, oggi qualche consigliere comunale si è reso conto che l’abbuffata è finita, e che magari sarebbe anche ora di cominciare a dare qualche risposta al proprio elettorato. Un vecchio trucco questo, ampiamente utilizzato in politica, e cioè “faccio quello che mi pare i primi tre anni e negli ultimi due butto fumo negli occhi cavalcando qualche questione importante, quel tanto che basta per guadagnare quel poco di visibilità utile a farmi apparire come un politico impegnato e sempre sul pezzo”, facile no? Tanto la gente ha la memoria corta e dimentica presto che l’apporto dato ai lavori dell’amministrazione, da quasi la totalità dei consiglieri comunali, è pari a quello che avrebbe potuto dare una colonia di amebe. Il cittadino medio preso dai tanti problemi della quotidianità riesce forse a fare caso solo agli ultimi spot di fine mandato, quelli precursori della una nuova campagna elettorale. Ma noi vogliamo dare fiducia ai nostri amministratori e prendiamo per buono lo sforzo del consigliere Mario Alessandro Russo, che interviene a gamba tesa sulla spinosa questione dei servizi sociali, non dimentichiamo che proprio l’Ambito C1, ex C7, è stato teatro di una importante inchiesta giudiziaria, ramificatasi poi in più tronconi, e che ha portato all’arresto di amministratori e funzionari del comune di Caserta. La mozione presentata dal consigliere facente parte del gruppo di Campania Libera, atto che è stato condiviso anche dai consiglieri comunali Filippo Mazzarella, Francesco Apperti, Norma Naim e perfino da Nicola Garofalo, (che troppo spesso si confonde e crede di far parte della maggioranza), ha come punto nevralgico l’utilizzo dei fondi dedicati alla 328 e in particolare quelli relativi al PON inclusione. Un mondo quello dei servizi sociali molto appetito politicamente, dove si hanno a disposizione fondi, si possono agevolare facili clientele, dare posti di lavoro e purtroppo si diventa riferimento di persone disperate, che anelano ciò che gli è dovuto per legge ma che troppo spesso viene fatto passare come una concessione, insomma una sorta di allevamento di elettori. Chi specula sulle disgrazie altrui dovrebbe meritare il castigo eterno, ma per questo ci affidiamo a chi tutto vede e tutto conosce. Il consigliere Russo, invece, in questo frangente terreno individua tra i colpevoli l’assessora Maria Giovanna Sparaco da Castelmorrone. Un fuoco amico inaspettato, che fa pensare che sia arrivata la data di scadenza della simpatica Maria Giovanna? L’assessora Sparaco, già grande sostenitrice del candidato a sindaco oggi consigliere di opposizione Riccardo Ventre, oltreché, in tempi non sospetti, attenta oppositrice all’operato dell’attuale sindaco Carlo Marino, è diventata un caso su cui Alberto Angela sta preparando una puntata speciale di Ulisse coadiuvato anche da Bruno Vespa. Infatti, proprio Marino, nonostante i trascorsi politici della Sparaco, e il fatto che si sia candidata nella coalizione di un suo avversario politico e perciò per la proprietà transitiva è da considerarsi anch’essa avversaria, curiosamente e senza apparenti giustificazioni, la “sceglie” proprio come assessore, per di più di un settore così sensibile come quello dei servizi sociali, questo in barba a tutti quei poveri fessi che si sono immolati elettoralmente per la causa. Una scelta questa che ha comunque offeso la “sensibilità” di Maddalena Corvino, sorella del più conosciuto Pasquale, che in quattro e quattrotto è stata defraudata della carica di vicesindaco e anche di quel settore dei servizi sociali a cui era così affezionata, tanto che per salvare la faccia la stessa fu costretta a rifugiarsi in quelle pseudo false dimissioni poi rientrate come al solito. Lo sgarbo politico non è stato però digerito o chissà, forse, ciò che serviva per mandare giù il boccone amaro non è arrivato, perciò, inevitabilmente, dopo un po’ di tempo e qualche incontro al vertice con il buon Carlo il Temporeggiatore, è proprio suo fratello Pasquale, nonché pigmalione e mentore politico della intrepida Maddalena, a uscire allo scoperto. Lo fa attraverso una nota pubblica, con la quale annuncia le proprie dimissioni da coordinatore di quello che è rimasto di Centro Democratico, ma non risparmia durissime critiche nei confronti di Carlo Marino, e seppur con toni garbati, ma esprimendo concetti comunque gravi, lascia palesare una rottura insanabile nei confronti di chi non ha avuto rispetto per coloro che hanno contribuito sensibilmente alla vittoria di quel progetto comune, che oggi risulta fortemente compromesso e mortificato. Una uscita in grande stile quella di Pasquale Corvino, da navigato uomo politico, che però a nostro parere doveva essere accompagnata dalle contestuali dimissioni dalla carica di assessore della sorella Maddalena, dimissioni definitive, perché immaginiamo che questa volta avrebbero avuto esito diverso rispetto a quelle presentate qualche mese fa, ma questo Maddalena e Pasquale lo sanno bene, o forse se ne saranno dimenticati?
Il Bagatto