Dovrebbe tenersi oggi quello che viene definito l’interpartitico di centrosinistra per decidere l’ennesimo rimpasto di giunta al comune di Caserta, con consequenziale patto di fine legislatura … usiamo il condizionale perché questa amministrazione ci ha abituati a repentine smentite e a improvvisi capovolgimenti di fronte.
Quasi tutti i partecipanti alla cordata per l’elezione del sindaco Carlo Marino sono stati invitati, quasi tutti perché alcuni epurati eccellenti sono stati opportunamente dimenticati, come l’accoppiata Carlo Corvino e Mariana Funaro, adesso riferimenti di DEMA in ambito provinciale, che hanno contribuito a alla creazione del 50% della lista Casertaviva – Partito Socialista e che sembrerebbero essere stati messi da parte per far posto a Raffaele Piazza, in pole position per un assessorato, come del resto Pietro Riello, anch’egli ideatore di una lista a supporto di Marino, ma che adesso è approdato al partito Fratelli d’Italia dopo essere stato inaspettatamente sollevato dall’incarico di assessore, anche Edgardo Ursomando, ideatore e promotore della lista Procaserta – Verdi, e mariniano della prima ora è stato messo alla porta, forse anche per le sue battaglie contro il biodigestore a Ponteselice, e non si hanno notizie sulla partecipazione del consigliere regionale Alfonso Piscitelli. Insomma, una estromissione in grande stile, di una parte della politica casertana che è stata utilizzata, spremuta e poi buttata. Un bel modo di costruire un progetto, inclusivo e che guardi al futuro. In fin dei conti, gli ingordi consiglieri comunali accompagnati da qualche consigliere regionale hanno fatto incetta di assessorati e di poltrone nelle partecipate. Ma che bravi, pur di garantire i propri interessi elettorali o per avere un altro posto al sole, sono riusciti a distruggere quello che poteva essere un progetto interessante, che Carlo Marino, a cui va dato il merito, aveva messo in piedi per garantirsi la vittoria alle amministrative, ma che è stato altrettanto bravo a distruggere, trasformandolo in un papocchio dove hanno la meglio i soliti mestieranti della politica. Certo è che Marino non è riuscito a guardare oltre i cinque anni di mandato, e insieme ai capibastone del Partito Democratico cittadino, si è messo d’impegno per farsi terra bruciata intorno, accaparrandosi tutto e lasciando disponibili solo le briciole utili a garantire la tenuta politica dell’amministrazione. Soffermandosi per qualche momento sulla distribuzione delle cariche al comune di Caserta, salta agli occhi la predominante presenza degli esponenti del PD, anzi solo di alcuni. Infatti il Partito Democratico può vantare: il sindaco Carlo Marino; il presidente del consiglio comunale Michele De Florio; il vice sindaco, nonché assessore di fascia A, ma anche presidente ATO Acqua Franco De Michele, tanto che il dubbio che quest’ultimo sia dotato di superpoteri comincia a farsi strada nell’opinione pubblica, e che si potrebbe prendere seriamente in considerazione anche una sua candidatura per farlo entrare a far parte del gruppo degli Avengers, perché uno che colleziona così tanti incarichi, senza essersi messo nemmeno in discussione con una propria candidatura, … è da considerarsi sicuramente un supereroe; in ultimo, ma non ultimo, c’è il consigliere comunale, di nome e di fatto, Gianni Comunale, che tanto per gradire si è trovato candidato ed eletto nel cda dell’ASI Caserta. Tutto concentrato tra pochi, come il dream team di Cetto La Qualunque, e rimbalzano nel vuoto i tentativi di rivalsa degli altri componenti del gruppo consiliare o dei primi dei non eletti che speravano in uno scorrimento della lista, … Signori, non c’è trippa per gatti! Passiamo adesso al variegato mondo della restante parte del consiglio comunale. Venghino Siori e Siore, venghino ad ammirare il campionato mondiale del cambio di casacca, dove tanti novelli strateghi, una sorta di Kissinger in miniatura, avviano pratiche di calciomercato per la compra vendita di consiglieri compiacenti, per arrivare a possederne due o multipli, per poi accedere alle grandi offerte del Euromarinò, che con due consiglieri ti regala un assessore … che però sceglie lui. Ormai a Caserta si ragiona solo ed esclusivamente alla stregua delle grandi catene di discount, come la LIDL o l’Eurospin, … e cioè a botte di offerte e di sconti. Chissà perché? Intanto, in questa sorta di circo Barnum, tra la donna baffuta e il forzuto, si possono incontrare assessori senza un gruppo consiliare di riferimento, che nel frattempo si è sciolto e garantisce la sussistenza di altri, come del resto è possibile ammirare il raro esempio di un vicesegretario cittadino di partito, che non milita nel suo gruppo consiliare di riferimento ma bensì in un altro, assessori in bilico che passano alla corte del potente di turno per scippare la poltrona di vicesindaco così da avvicinarsi al loro sogno proibito di una prossima sindacatura, insomma il bailamme più completo. Però adesso, da bravi amministratori, vogliono mettere ordine, ma senza contraddittorio, in forma riservata … tra di loro … aumma aumma! Intanto, noi rimaniamo qui a guardare quest’altra grande prova di democrazia e di alta politica.