CASAPULLA – “La tua idea, il nostro impegno”: si chiama così il ciclo di incontri organizzati da ‘Casapulla al Centro’, gruppo capeggiato dal candidato alla carica di sindaco Renzo Lillo. Il primo appuntamento si terrà domenica 17 marzo, a partire dalle ore 10, presso piazza Giovanni XXIII. «La nostra iniziativa – fa sapere Lillo – prevede la consegna di un questionario da compilare; ogni cittadino potrà avanzare delle proposte per migliorare e cambiare della nostra città. Sarà l’occasione giusta per incontrare le persone e scambiare delle idee per il futuro di Casapulla». Intanto, questa mattina, è stato affisso un manifesto a firma proprio del candidato sindaco di ‘Casapulla al Centro’ Renzo Lillo, dal titolo ‘La solita liturgia: noi guardiamo avanti’. «Secondo il dizionario italiano – si legge – è autoreferenziale colui ‘che fa riferimento esclusivamente a se stesso, trascurando o perdendo ogni rapporto con la realtà esterna e la complessità dei problemi che la caratterizzano’. Ebbene, ascoltando le (solite) parole pronunciate in un recente intervento pubblico dal mio avversario mi viene da definire la sua un’iniziativa esclusivamente autoreferenziale. Sì, perché, al netto della continua, stucchevole e quasi maniacale ossessione di attaccare alcune persone, oltre a rimarcare in continuazione il fatto che solo lui rappresenti il bene e l’onestà e noi tutti altri l’esatto contrario, mi sarei aspettato, da sindaco uscente che ha amministrato la nostra comunità per ben quattro anni (quasi tutto il suo mandato e non qualche mese), un qualcosa di più sotto l’aspetto politico – amministrativo. Avrei preferito ascoltare espressioni del tipo ‘abbiamo fatto’ anziché ‘avremmo voluto fare’. Avrei preferito ascoltare qualche bugia ed omissione in meno e qualche verità in più. Avrei preferito che si tornasse a parlare per Casapulla e per i Casapullesi e non con odio e rancore, valori che mai e poi mai possono animare l’azione degli amministratori! Un’idea, però, me la sono fatta. Capisco il Suo imbarazzo, perché avrebbe dovuto spiegare agli intervenuti come sono trascorsi questi lunghi quattro anni, del perché – nonostante i fondi a disposizione – non ha cantierato le opere di cui parlava già nei primi mesi della sua sindacatura, aspettando, invece, tutto questo tempo; dei vari finanziamenti persi che avrebbero potuto rivoluzionare la nostra Comunità, dei lavori sull’Appia, della mancata ultimazione delle opere avviate dalle passate amministrazioni (su tutte il completamento del cimitero e la scuola elementare municipio), del perché ha cambiato più volte la giunta comunale (quasi una volta all’anno) ricorrendo anche ad una giunta di esterni mortificando le professionalità casapullesi, di come il numero delle feste e delle cerimonie abbia eguagliato il numero delle opere pubbliche mancate o mai avviate. Insomma capisco il suo imbarazzo perché avrebbe dovuto spiegare il perché la Casapulla di oggi non ha registrato nessun passo in avanti (anzi!) rispetto alla comunità che ha ereditato nel maggio 2014. E questo raffronto è sotto gli occhi di tutti. Per ora mi fermerei qui, aggiungendo che al mio fianco, in questa competizione, animata esclusivamente dall’amore per Casapulla e non da sentimenti di rivincita o ripicca, ci sono, per mia fortuna, altrettante persone perbene che, come me ed anche più di me, hanno esclusivamente voglia di dare un contributo positivo al loro paese. Il suo fallimento, perché di questo si è trattato, non può essere attribuito ad altri. Umiltà, umiltà».