SAN PRISCO – In questi giorni un consigliere della maggioranza è andato all’ufficio protocollo del comune per chiedere di non percepire la indennità che spettano per le presenze ai consigli comunali. Una domanda è d’obbligo. A tre anni dall’insediamento della giunta D’Angelo, sindaco ed assessori, così come sancito nel programma elettorale delle Ali per il Bene Comune, nel maggio 2016, che prevedeva, in caso di vittoria, una riduzione delle indennità “da subito” del 20%. Al 25 febbraio c.a. la geografia amministrativa è cambiata. Il Bene Comune, con i suoi cinque consiglieri all’opposizione, mentre le Ali stipulano un nuovo accordo con Generazione Futura di Francesco Cinotti e Noi Valori di Mimmo Carrillo. E le indennità? Qualche consigliere di maggioranza si è ricordato di questo punto programmatico ed ha lanciato un segnale per ricordare agli altri che gli impegni con gli elettori devono essere rispettati. Qualche politico della minoranza, qualche giorno fa, in Via A Stellato ha detto testualmente: “Ma questo consigliere comunale, fino a quando ha avuto la carica di assessore, perché non ha chiesto la riduzione dell’indennità di carica?”
Intanto lungo Viale Trieste continuano le riunioni per il dopo D’angelo e qualche ex sindaco non si rassegna a guardare il numero di targa dell’attuale maggioranza. Intanto dopo il no dell’avv. Gaetano D’orso qualche ex socialista si diletta ad avvicinare giovani per un eventuale sfida nel 2021. Troppo presto per chi già assapora la gioia della fascia tricolore, come se qualcuno glielo avesse scritto nel testamento da un notaio della vicina Santa Maria Capua Vetere. Dopo le elezioni per il rinnovo al Parlamento europeo dovrebbe svegliarsi anche il Movimento 5 Stelle, dormiente dal 2018, dopo la mancata elezione al parlamento del leader locale, Aniello Nazaria. E il partito Democratico?
Tacco di Ghino