CASO SCARCELLA, SUICIDA A 25 ANNI: IL GIP RIAPRE IL CASO DOPO 7 ANNI

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DISCREPANZE TRA LE VERSIONI DELLE AMICHE: OGGI RISULTATI INCIDENTE PROBATORIO

NAPOLI – Il gip di Napoli ha riaperto il caso di un presunto suicidio, avvenuto il 15 settembre 2012 fa a Portici (NA), dove morì una 25enne, Roberta Scarcella, precipitata dal sesto piano del palazzo dove abitava.
Iscritte nel registro degli indagati le tre amiche che avevano trascorso la serata in discoteca con lei. I loro racconti presentano delle discrepanze. Il giudice ha chiesto delle nuove perizie tecniche sulla modalità di caduta della vittima.
Saranno le relazioni dei consulenti davanti al giudice della 42esima sezione, che vede tre amiche della giovane indagate, a mettere probabilmente sotto una nuova luce l’intera vicenda. In sostanza saranno rese note le risultanze degli approfondimenti frutto dell’incidente probatorio chiesto all’inizio del 2018 dal sostituto procuratore Giorgia De Ponte.
Quella sulla morte di Roberta Scarcella è stata una indagine tribolata: per due volte il pm ha chiesto l’archiviazione e per due volte il gip l’ha negata. Roberta si sarebbe suicidata dopo avere trascorso una notte in discoteca con le amiche. Il gip Valerio Natale ha ravvisato una serie di “discrasie” emerse dalle testimonianze rese dalle tre ragazze, dalla posizione dove è stata trovata una scarpa della vittima e il racconto di una condomina che avrebbe alluso a un litigio prima della tragedia.