CASERTA – Era stato Commissario della Federazione del PSI di Corso Trieste negli anni ‘80 ed era un piemontese dotato di grande acume politico. Aveva lavorato in Via Del Corso ai tempi di Bettino Craxi e quando il PSI scomparve, dovette lottare per difendere il suo posto di lavoro, nonostante avesse collaborato assiduamente con Boselli e ultimamente con Nencini. All’ultimo congresso celebrato a Roma circa un anno fa, Emanuele era insieme ai fotografi ed ai cineoperatori perché lui aveva dimestichezza con le nuove tecnologie e fu nominato dall’attuale segretario del PSI, responsabile del tesseramento. Uno specialista nell’allestire i Congressi ma ultimamente era divenuto molto scontroso e sui social litigava con tutti coloro i quali dissentivano dalle sue idee. Di lui Bobo Craxi dice testualmente: “La sua prematura scomparsa mi addolora ma sono lieto di aver ricucito con lui i vecchi rapporti, in virtù di un’amicizia consolidata negli anni”. Roberto Biscardini e Gerardo Labellarte lo hanno definito: “IL GIGANTE BUONO”. A Caserta, nel breve periodo che era stato commissario del PSI era ben voluto da tutti, da Piazza a Lagnese, da Cerrone a Raucci, un Socialista a 360 gradi. Una penna velenosa quando veniva attaccato ma rispettoso delle idee di tutti i socialisti che lo hanno conosciuto. Ciao Emanuele ci hai lasciato un grande insegnamento che nella vecchiaia non bisogna avere rancori personali, specialmente quando si privilegiano i rapporti umani su tutto e su tutti.
Tacco di Ghino